Un appalto annullato, due società in lite tra loro, una gestione di beni pubblici non proprio trasparente: l‘affare attorno ai campi sportivi di Monte Claro, area verde nel cuore di Cagliari su cui già si era espresso il Tribunale Civile, si fa sempre più complicato.
Poche settimane fa la Provincia di Cagliari, proprietaria dell’area, ha scelto di annullare il bando con cui tre anni or sono ha assegnato la gestione dello spazio all’associazione ASD R.T. San Paolo Carioca, ma la situazione oggi è tutt’altro che chiara.
Un passo indietro nel tempo: era il 25 agosto 2009 quando le due associazioni sportive cagliaritane San Paolo e Carioca, riunite in raggruppamento temporaneo e con tutti i requisiti per partecipare alla gara, ricevono in gestione i campi sportivi e la pista di pattinaggio sul colle per cinque anni. Il valore complessivo dell’area e dei suoi impianti è stimato in 1,4 milioni di euro: le due società insieme si dovranno occupare fino al 2014 di manutenzione, pulizia, vigilanza, custodia, assicurazioni e spese varie per per consumi di acqua, luce, amministrazione, contabilità; avranno la gestione dei campi sportivi e il ricavato degli affitti dei campi secondo precise tariffe orarie, in cambio verseranno annualmente alle casse provinciali un canone di 52 mila euro.
Nel 2012 la situazione si complica: la Provincia rinnova la concessione anche per gli anni successivi, solo che il beneficiario non è lo stesso raggruppamento temporaneo ‘RT San Paolo Carioca’ ma un nuovo soggetto dal nome simile: ‘ASD RT San Paolo Carioca‘. Identico il numero di partita iva, identico anche il numero di conto bancario, chi firma il nuovo contratto è Andrea Petruso, procuratore del primo bando poi sfiduciato dal presidente dell’associazione San Paolo. Un’associazione nuova dunque, che però usa i riferimenti delle altre. La ASD di Petruso non ha i requisiti richiesti per la gestione, riesce comunque a subentrare inspiegabilmente alle due che avevano ottenuto il primo appalto: perché la Provincia di Cagliari affida un incarico così importante senza verificare requisiti, dichiarazioni e documenti? Le due associazioni San Paolo e Carioca cercano così la via giudiziaria per risolvere la questione: chiedono accesso agli atti e portano tutto in Procura, segnalando l’irregolarità dell’assegnazione e la presenza di rifiuti speciali e abusi edilizi nell’area.
La Provincia non interviene, Petruso e i soci continuano per sedici mesi a gestire gli spazi provinciali e incassare gli introiti dall’affitto dei campi. L’Agenzia delle Entrate nel settembre scorso ha pubblicato gli atti di un controllo per l’anno 2011: tra quote di affitto, concessioni pubblicitarie, canone dal chiosco-bar e quota della Provincia di Cagliari per la manutenzione della pista di pattinaggio, il reddito finale è di 200 mila euro. Petruso ha dichiarato invece ricavi per 86.565 euro.
Il giudice del Tribunale Civile di Cagliari Vincenzo Aquaro si è espresso sulla vicenda nel marzo di un anno fa: l’ASD San Paolo-Carioca non ha mai figurato come controparte della Provincia, il suo legale rappresentante Andrea Petruso non ha alcun titolo per gestire l’area. Il giudice “ordina all’ing. Petruso di rilasciare immediatamente in favore del RT San Paolo-Carioca gli impianti sportivi comprendenti il campo di calcio a undici e i campi di calcio a cinque e a sette con ogni loro accessorio e pertinenza (spogliatoi, servizi, locali per arbitri, chiosco) siti in Cagliari, via Cadello, Parco Monte Claro, con tutti gli annessi e connessi, le attrezzature, gli arredi, le macchine ivi esistenti”.
Un anno dopo ecco il provvedimento della Provincia di Cagliari: con la determinazione 17 del 21 aprile 2015 si annulla la concessione alla ASD di Andrea Petruso, considerato che non ha i requisiti giusti, che durante la sua gestione sono state commesse irregolarità e che si è creata confusione sui nomi degli aggiudicatari.
Il caos, appunto: a farne le spese sono le due associazioni San Paolo e Carioca e soprattutto i tantissimi sportivi che non possono utilizzare con regolarità gli spazi di Monte Claro. Nel frattempo si attende anche la conclusione delle indagini per truffa: il PM Paolo De Angelis ha aperto un fascicolo contro Andrea Petruso.
I dubbi sulla regolarità del procedimento rimangono anche con l’annullamento: perché i dirigenti della Provincia hanno scelto di annullare semplicemente la gara, e comunque tre anni dopo la sua approvazione, e non di mandare gli atti in Procura viste le palesi irregolarità note già da tempo? Perché non si è data adeguata pubblicità all’annullamento di un bando così importante? Il pasticcio attorno all’affare di Monte Claro non è privo di conseguenze: la Provincia rinuncerà ai 40.000 euro di canone annuale e si farà carico di tutti i costi di gestione: 200.000 euro l’anno.
Francesca Mulas