Miniere, la denuncia dei sindacati: “Siamo sull’orlo di un disastro ambientale”

Un disastro ambientale, questo è quello che si sta prefigurando all’ombra degli innumerevoli siti minerari dismessi rimasti ormai senza alcun tipo di controllo”. È stato denunciato con forza questa mattina in una affollatissima assemblea generale dai lavoratori Igea nella sala mensa della miniera di Campo Pisano. La sala era piena, presenti quasi tutte le maestranze di tutti i siti presidiati dall’Igea, i rappresentanti sindacali di fabbrica e i segretari territoriali di categoria, questa volta seduti tutti insieme al tavolo della presidenza: un segno simbolico forse per dimostrare ai loro iscritti il tentativo di ritrovare una unità sindacale sempre più difficile, per il bene dell’azienda, dopo i veleni delle settimane scorse.

“È un’azienda governata da nessuno”, dice Mario Crò segretario della Uilcem. “Bisogna rendere onore a questi lavoratori per il grande senso di responsabilità che stanno dimostrando cercando di mantenere vivi i presidi nonostante siano da tre mesi senza stipendio. Se non fosse per loro – continua ancora Crò – ci ritroveremmo oggi a combattere con vasti territori e tratti di mare inquinati da sostanze chimiche con ripercussioni gravissime sul piano ambientale e su quello economico, già fortemente compromesso in questa zona. Lo stesso approvvigionamento dell’acqua per la città di Iglesias sarebbe a rischio se l’Enel dovesse staccare la corrente per morosità”.

La decisione è unanime: inviare immediatamente la richiesta per un incontro urgente al neo Governatore della Sardegna Francesco Pigliaru per affrontare la difficile situazione dell’Igea, che riveste ormai carattere di emergenza, considerato anche che Igea S.p.A. è una società di interesse pubblico, al pari di altre realtà regionali come Abbanoa, Arpas, etc. il cui unico azionista, ossia il proprietario, è la stessa Regione sarda. I riferimenti del rappresentante sindacale sono chiarissimi: “Alcuni giorni fa alcuni lavoratori della miniera di Furtei si sono quotati per acquistare, con soldi propri, il gasolio necessario al funzionamento del gruppo elettrogeno che alimenta le pompe di eduzione del bacino, senza le quali si avrebbe uno sversamento dei liquami inquinati con ripercussioni gravissime all’ambiente circostante”. Ma il j’accuse del sindacalista non si ferma qui: “ Nei giorni scorsi sono stati acquistati 270 litri di soda per il sito di Masua. Per questo semplice atto si è reso necessario l’ordine del Prefetto di Cagliari, eppure la soda è una sostanza indispensabile per neutralizzare l’acqua che viene riversata in questo splendido angolo di mare. Lo stesso trasporto di questa sostanza pericolosa è avvenuto in modo rocambolesco, senza misure di sicurezza. Da tutto ciò si deduce quale situazione si sta prospettando, siamo al caos più totale. Mentre accade tutto questo, la Regione sta a guardare”.

Gli fanno eco alcuni lavoratori, aggiungendo altri particolari della vicenda Igea, che evidentemente per troppo tempo sono stati costretti a tacere ma che finalmente trovano la forza di parlare. Roberto Salis: “Da anni stiamo lavorando senza essere sottoposti alle visite mediche di controllo per l’idoneità al servizio, nonostante alcuni nostri colleghi abbiano contratto patologie che necessitano di controlli medici continui”. Franco Sanna, perito minerario addetto alla sicurezza è ancora più chiaro: “Non abbiamo neppure il gasolio per raggiungere i punti sotto osservazione, stiamo parlando di faglie terrestri in movimento che devono essere continuamente monitorate”. Sandro Caria, della Rsu – Uil chiama in ballo il Direttore generale Giulio Buccoli: “Il Direttore Buccoli nell’ultimo incontro col Prefetto ha dichiarato che stavano arrivando nelle casse Igea 880 mila euro per pagamenti di fatture pregresse e che parte di quei soldi sarebbero serviti per il pagamento di una parte degli stipendi arretrati. Oggi si è rimangiato tutto, continua il sindacalista, affermando che quei soldi serviranno invece per il pagamento dei fornitori. Senza contare il fondo FAI, nel cui conto ci sono i nostri soldi che sembrano anch’essi misteriosamente svaniti, secondo logiche a noi ignote”. Giovedì una delegazione di sindacalisti e lavoratori sarà nuovamente ricevuta dal Prefetto di Cagliari, in attesa che il nuovo Governatore Pigliaru dia le direttive per ristabilire l’ordine nella babele che alberga all’Igea.

Carlo Martinelli

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