Tra via Roma e piazza Matteotti a Cagliari è emergenza migranti: sono ormai decine i profughi in gran parte eritrei che hanno rinunciato alle strutture di accoglienza e dormono sotto i portici e sulla piazza di fronte al porto in attesa di imbarcarsi verso la penisola per raggiungere familiari e amici.
Il sindaco Massimo Zedda ha scritto ieri sul suo profilo facebook un post in cui fa chiarezza sulla situazione e respinge le accuse di chi vede l’amministrazione immobile e impotente. “Come Comune, insieme alle altre istituzioni coinvolte, a iniziare dalla Prefettura che in rappresentanza del Governo gestisce la situazione a livello territoriale, stiamo affrontando l’emergenza di questi giorni con ogni mezzo a disposizione. Ogni sera l’unità di strada dell’assessorato alle Politiche Sociali con l’associazione che ha in carico il servizio distribuisce a chi ne ha bisogno in città sacchetti di viveri, acqua e il necessario per soddisfare bisogni primari. Lo si fa anche con i migranti che in queste ore stazionano tra il porto, la piazza Matteotti e i portici sotto il Municipio. Lo stesso vale per le attività al Centro comunale di solidarietà, dove la Caritas distribuisce oltre 1000 pasti al giorno tra colazione, pranzo e cena. C’è l’attività di supporto, che si svolge in raccordo con gli operatori sanitari, e quella di ascolto. Ripetono quello che dicono da giorni: vogliono andare via dalla Sardegna, raggiungere la Penisola e da lì prendere un treno per raggiungere i paesi del Nord Europa dove prima di loro sono riusciti ad arrivare amici e parenti. Sanno che da quei paesi, se venissero fermati e trovati in possesso di un documento rilasciato in Italia, verrebbero rispediti indietro: quindi rifiutano la foto-segnalazione, senza la quale però non possono salire su un traghetto“.
Zedda prosegue con una riflessione sulla gestione dell’emergenza: “Quello che si sta verificando è esattamente ciò che abbiamo sempre detto ai tavoli istituzionali convocati dalla Prefettura con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti: cioè che senza un piano preciso al di là dell’emergenza non si sarebbero dovute portare in un’isola persone che per la maggior parte vedono nell’Italia un luogo di passaggio. Salvati nel Mediterraneo, sono stati portati nei centri presenti in diversi Comuni della Sardegna che hanno poi abbandonato per tornare verso Cagliari, vicino al porto, sperando di poter lasciare l’isola. Dopo aver manifestato la volontà di ripartire ora stanno iniziando a rifiutare il cibo. La loro è una protesta, non vogliono neppure un tetto sotto cui sistemarsi la notte: vogliono solo lasciare la Sardegna”.
Il Comune non ha potere di risolvere la situazione (che è invece competenza di Governo e Prefetture), può invece fornire assistenza quotidiana: “L’emergenza ora è assistere questi uomini e queste donne che iniziano a rifiutare ogni tipo di aiuto e lavorare a una soluzione che speriamo arrivi presto. Non abbiamo certo l’esigenza di rispondere a chi tenta di speculare su questa situazione”.
Nei giorni scorsi, avvisati che la permanenza del gruppo di migranti si sarebbe protratta per alcuni giorni, il Comune e la Caritas, con la collaborazione di Questura e Prefettura hanno ottenuto dalla Camera di Commercio e dall’Ente Fiera la disponibilità dei locali all’interno dell’area di Viale Diaz per l’allestimento di un centro di accoglienza straordinario. Inoltre, è stato coinvolto il CTM per assicurare l’ordinato spostamento tra l’Area della Fiera e la sede della Caritas di viale Sant’Ignazio.
Nel frattempo dalla Diocesi di Cagliari arriva una nota: da oggi si cercano volontari per il servizio di accoglienza straordinaria e temporanea dei profughi eritrei presenti in città, chi è disponibile può recarsi alla sede operativa della Caritas diocesana in viale fra Ignazio 88.
Per fronteggiare al meglio il servizio si raccolgono anche beni di primo conforto come vestiario per uomini, donne e bambini, scarpe, infradito, asciugamani, bagnoschiuma, occorrente per la barba da consegnare nella sede della Caritas. Il referente Caritas per il servizio è Alessandro Cao, (alessandrocao@caritascagliari.it – 3409092612), collabora per il sevizio d’ordine e la logistica l’AGESCI.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito internet della diocesi.