Metro di Cagliari, ecco come può essere spiegato l’errore umano

Dal piano B della sicurezza alla centralità della stazione di Vesalio: i nuovi particolari sull’incidente ferroviario di Cagliari.

Passate ventiquattro ore dallo scontro tra i due treni della metropolitana di Cagliari, è sulla fermata Vesalio che si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti. Perché se è stato davvero un errore umano a causare l’incidente di ieri, così come nell’ipotesi investigativa più probabile, il protocollo della sicurezza potrebbe essere saltato proprio lì, a Vesalio. E non necessariamente per colpa di uno dei macchinisti, a differenza di quanto è sembrato inizialmente.

Il particolare emerge nel giorno in cui diventa ufficiale l’apertura di un’indagine interna da parte dell’Arst, la spa regionale del trasporto pubblico che, per via di un cantiere comunale tuttora aperto tra Pirri e Monserrato (zona Caracalla), dall’11 gennaio corso ha dovuto attivare una sorta di piano B della sicurezza. Un protocollo manuale in sostituzione dei semafori, un protocollo non elettronico concentrato appunto sulla stazione Vesalio e a partire dal quale potrebbe essersi originata la falla che ha causato l’incidente di ieri.

In campo ferroviario, per sicurezza s’intende lo scambio di informazioni sulla posizione dei treni. A Cagliari questo fatto è doppiamente importante, visto che la metropolitana si muove su un unico binario. Ciò vuol dire che, proprio per evitare collisioni, i treni hanno l’obbligo di alternarsi in quelle stazioni dove c’è un piccolo tracciato secondario, quasi un parcheggio a margine della linea ferroviaria principale.

L’altra mattina è successo che uno dei due treni non ha sostato nella ‘corsia’ di riserva o l’ha fatto per un tempo più breve del necessario. Di qui lo scontro. E le ragioni possono essere diverse. Infatti: con l’attivazione del piano B della sicurezza, al posto dei semafori l’Arst ha affidato a proprio personale le comunicazioni sulla posizione dei treni. Non si esclude quindi che i macchinisti abbiano ricevuto informazioni non corrette.

Al momento è difficile dire se dalla fermata Vesalio il comando sbagliato sia arrivato al treno che viaggiava in direzione di Cagliari o a quello che dal Policlinico stava raggiungendo il capoluogo. Di certo, il sistema elettronico dei semafori è parzialmente bloccato perché il cantiere comunale aperto tra Pirri e Monserrato non permette di utilizzare tutta l’energia elettrica disponibile. Per questa ragione, la metropolitana di Cagliari è rimasta chiusa dal 24 dicembre al 10 gennaio, approfittando della pausa natalizia e quindi del fatto che per gli studenti in vacanza il blocco della linea non creasse disagi.

I lavori tra Pirri e Monserrato, commissionati dal Comune di Cagliari, sono tuttora in corso e hanno portato pure alla momentanea chiusura della stazione di Caracalla, quella che, viaggiando in direzione del capoluogo, precede la fermata Centro commerciale, dove ieri è avvenuto l’incidente. Anche per via di Caracalla off limits, l’Arst ha concentrato su Vesalio le procedure di sicurezza.

La metropolitana di Cagliari conta in tutto undici fermate: ma solo a Vesalio, Centro commerciale e Caracalla i treni si incrociano e devono alternarsi sui binari. Questo per via di una serie di coincidenze tra velocità dei treni e distanze tra le stazioni.

Sul fronte dei passeggeri, il numero dei feriti è salito a 85 dopo le visite di ieri sera nei pronto soccorso della città, dove si sono presentate persone che inizialmente avevano rifiutato il ricovero in ospedale. Per tutti, l’assistenza medica e gli eventuali risarcimenti sono coperti da una polizza assicurativa che l’Arst, come ogni società pubblica di trasporto, ha dovuto stipulare legge.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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