Dissequestro dei beni di Mesina: per il pm è “denaro da affari illeciti”

La giudice del Tribunale del Riesame di Oristano, Serena Corrias, si è riservata di decidere sull’istanza di dissequestro dei beni di Graziano Mesina, l’ex latitante di 79 anni arrestato il 18 dicembre 2021 in un’abitazione di Desulo. Gli effetti personali e 6mila euro in contanti che Grazianeddu aveva nel portafogli gli erano stati sequestrati al momento della cattura. Mesina, attualmente detenuto nel carcere nuorese di Bade ‘e Carrus, questa mattina non era presente in aula. C’erano invece le sue avvocate, Beatrice Goddi e Maria Luica Vernier: entrambe si sono battute per ottenere la restituzione dei beni.

Al contrario, il pm Armando Mamone ritiene valido e motivato il sequestro in quanto, ha ribadito oggi in udienza, il denaro bloccato non è della pensione di Mesina ma proviene dalle sue attività illecite. Il procedimento approdato al Rieseme è legato all’arresto per favoreggiamento delle coppia che aveva ospitato in casa a Desulo l’allora latitante. L’allevatore Antioco Gioi, di 56 anni, e la moglie Basilia Puddu, di 46, hanno poi patteggiato nel processo per direttissima: l’uomo ha concordato 3 anni di reclusione, la donna 1 anno e 8 mesi con pena sospesa.

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