Sono disposti a tutto pur di salvare il loro posto di lavoro e inizieranno con una manifestazione a Roma i dipendenti Meridiana iscritti all’Usb, che invocano l’intervento del Ministero dei Trasporti per risolvere la crisi della compagnia aerea e dare speranza ai 1.200 dipendenti la cui cassa integrazione è stata sospesa dal Governo e ora rischiano il licenziamento. “La campagna di mobilitazione rispetto alla drammatica vertenza di Meridiana prosegue – spiega il sindacato – anche partendo dalla modifica dello scenario che si è venuto a creare per effetto della sospensione del rinnovo della cassa integrazione da parte del ministero sulle istanze presentate singolarmente da Usb, Filt Cgil e Apm. Istanze che nascono dal travaso di attività su Air Italy ai danni del personale Meridiana”. In attesa che il ministero svolga le dovute indagini, Usb “ritiene che questa nuova fase sia in ogni caso decisiva per le sorti della seconda compagnia aerea italiana, in un destino che unisce sia i 1.200 licenziamenti preannunciati dall’Ad Scaramella sia tutti coloro che invece rimarranno a lavorare”.
La strada proposta dal sindacato per superare la crisi è “il superamento del regime di cassa e dei licenziamenti previsti, attraverso la solidarietà coniugata all’unificazione dei due vettori attualmente operanti all’interno del gruppo”, soluzione che secondo l’Usb consentirebbe di acquisire il tempo per poi “ricostruire un progetto industriale credibile (incluso un partner) e un tessuto sociale coeso”. In caso contrario, la società andrebbe verso “il disastro annunciato”. L’Usb si dice pronta a convocare nuove assemblee – l’ultima si è tenuta ieri – per poi puntare dritta verso Roma.