Meridiana, sospesa la mobilità per i 1600 dipendenti: “Soluzione temporanea”

Il governo scende in campo per allontanare lo spettro licenziamenti in Meridiana e l’azienda revoca la procedura di mobilità per i 1.634 dipendenti coinvolti. È questo l’esito del tavolo istituzionale convocato dai ministri del Lavoro e dei Trasporti, Giuliano Poletti e Maurizio Lupi, svoltosi al Ministero del Lavoro. I due ministri hanno quindi ottenuto il risultato voluto dalla loro opera di mediazione: “l’obiettivo era aprire un tavolo e interrompere la procedura”, ha spiegato Poletti, annunciando ora l’avvio di un “confronto molto serrato tra sindacati e azienda”, con la supervisione del Governo e delle istituzioni locali. L’azienda precisa, però, che si tratta di una “temporanea interruzione della procedura di mobilità fino al 21 ottobre”: “Ci siamo dati queste tre settimane di tempo, bloccando la procedura, per dialogare senza un orologio e trovare un meccanismo per gestire gli esuberi nel modo più soft possibile”, ha detto all’ANSA l’A.d. Roberto Scaramella, aprendo anche alla possibilità che i numeri degli esuberi vengano ridotti un po’. Tuttavia, “se non si trova un consenso su un meccanismo condiviso per gestire gli esuberi – ha puntualizzato – dovremo riaprire la procedura”.

Nell’ambito del confronto tra azienda e sindacati è stato fissato un calendario in cui figurano il 14 ottobre per una prima verifica e il 21 ottobre come possibile data di conclusione di questa fase: dopodiché si deciderà come procedere. La richiesta dei due ministri, formulata nel corso del tavolo istituzionale durato circa un’ora – ma preceduto da diversi incontri separati – che ha visto riuniti governo, azienda, sindacati e istituzioni locali (Regione Sardegna e Lombardia), è stata quindi quella di revocare la procedura, avviata nei giorni scorsi, per aprire una fase di approfondimento del piano e vedere se sarà possibile trovare soluzioni. Ai sindacati i due ministri hanno chiesto di creare un clima tale affinché si possa lavorare. La risposta arrivata dall’azienda, secondo Lupi, rappresenta “un minimo spiraglio e un’apertura”, perché “1.600 esuberi non sono irrilevanti per un’azienda di 2.500 dipendenti”. “Con la nostra piena condivisione è stato chiesto ed ottenuto da Meridiana il ritiro della procedura di mobilità”, ha commentato il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru. Soddisfatti dell’esito dell’incontro i sindacati che sottolineano tuttavia come la vertenza resti delicata e chiedono che ora si lavori a cercare soluzioni alternative ai licenziamenti. Un segnale della possibile apertura dell’azienda era arrivato alla vigilia dell’incontro dall’Ad. Meridiana Scaramella, che in una nota aveva auspicato, “vista la disponibilità delle istituzioni alla convocazione del tavolo in sede ministeriale”, che “siano accordati anche nella fase di mobilità tutti gli ammortizzatori sociali contemplati come avvenuto in passato per la cigs”. Gli stessi lavoratori in esubero hanno voluto far sentire la propria voce alle istituzioni presenti al tavolo: un centinaio di dipendenti della compagnia sarda ha atteso l’esito del tavolo davanti al ministero del Lavoro allestendo una protesta con striscioni, bandiere, magliette con su scritto ‘Io sono un esubero Meridiana’. Tra di loro anche un pilota in mutande e alcuni lavoratori Alitalia, che hanno portato la loro testimonianza.(ANSA)

Meridiana conferma: congelamento esuberi. “Accolto l’invito dei ministri Lupi e Poletti per un congelamento della procedura sino al 21 ottobre 2014”, lo ha confermato l’azienda con una breve nota ufficiale, anche la compagnia aerea Meridiana, che ha ribadito l’obiettivo di un “rilancio dell’azienda”. “In occasione dell’incontro tenutosi con le rappresentanze sindacali e professionali dei lavoratori, alla presenza dei ministri del Lavoro e dei Trasporti e dei rappresentanti delle regioni Sardegna e Lombardia, Meridiana ha illustrato la situazione dell’Azienda e le sue prospettive di sviluppo, nonché le ragioni dell’avvio della procedura di mobilità già prevista dai pregressi accordi del 2011 e 2012”, ha spiegato l’azienda che “ha accolto positivamente l’invito delle Istituzioni per una temporanea interruzione della procedura di mobilità sino al 21 ottobre, al fine di creare le migliori condizioni per un dialogo sereno e costruttivo tra tutte le parti sotto l’egida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la partecipazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e delle Istituzioni regionali. Durante questo periodo di tempo è stato programmato un ciclo serrato di incontri finalizzato a trovare un accordo per la migliore gestione e articolazione degli esuberi, fermo restando l’obiettivo primario del rilancio dell’Azienda”.

I sindacati: “Bene l’intesa, ma lo stato di agitazione rimane”. Dopo l’intesa raggiunta ieri sera a Roma, resta alta l’attenzione sulla vertenza della seconda compagnia aerea italiana. I sindacati rimangono sul piede di guerra anche se non ci saranno, come previsto dall’accordo, azioni unilaterali, cioè scioperi, ma solo assemblee per definire i prossimi passaggi. E per oggi è attesa la comunicazione ufficiale dell’azienda con la quale si ferma la procedura attivata il 15 settembre scorso. “Accogliamo con molto piacere la revoca della procedura di mobilità ma non abbassiamo la guardia perchè il momento è delicato – dice all’ANSA Sandro Spano dell’associazione piloti Meridiana (Apm) – Da parte nostra c’è la massima disponibilità a dialogare con l’azienda ma occorre un piano industriale serio e di rilancio per ridurre al minimo, magari tendente allo zero, gli esuberi”. Nel frattempo nei prossimi giorni saranno cadenzati tutti gli incontri con il Governo e la Regione in vista del 21 ottobre, data fissata dall’accordo per trovare una via d’uscita ai licenziamenti. “C’è indubbiamente un dato positivo – sottolinea Francesco Staccioli dell’Usb – l’intervento del Governo, infatti, è riuscito a sminare il principale problema della procedura di mobilità, frutto di una valutazione politica di Governo e Regione che, seppure tardivamente, hanno dato il proprio supporto ad una vicenda i cui effetti erano prevedibili da tempo”. “Occorre ora capire – aggiunge il sindacalista – se nelle prossime settimane ci sarà la volontà di trovare una soluzione per rimettere la gente a lavorare in azienda, che si chiami Meridiana o abbia un altro nome”. Il riferimento è alla controllata Air Italy e alle polemiche dei giorni scorsi sul “passaggio” dei lavoratori da una società all’altra. “I vertici di Meridiana avrebbero potuto fare una cessione di ramo d’azienda e riconoscere l’anzianità dei dipendenti – afferma Staccioli – mentre l’offerta degli ultimi mesi era quella del licenziamento o la riassunzione con l’azzeramento dell’anzianità”.

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