“L´Islam è anche questo: chi ha un surplus di ricchezza deve farne partecipi gli altri”. E ancora: “Il Corano non vieta la ricchezza. La benedice. Quel che vieta è l´avarizia. Piuttosto, la ricchezza impone di impiegarla a beneficio degli altri”.
Chissà se i dipendenti di Meridiana troveranno il modo di ricordare all’Aga Khan quanto disse – ormai più di vent’anni fa – in una celebre intervista a l’Espresso. Di certo la decisione di “marciare su Parigi” è un tentativo di risolvere il problema alla radice, coinvolgendo direttamente l’uomo che – titolare di un patrimonio immenso – può, con un suo atto di volontà, dare un percorso nuovo e diverso alla vertenza.
E’ di stamani la notizia (la pubblica la Nuova Sardegna) di uno strano episodio avvenuto venerdì. Alcune lamiere della palazzina della compagnia – che si recente erano state sistemate per rinforzare i muri esterni – sono state divelte. Una “fonte ufficiale” citata dal quotidiano di Sassari, dà un’informazione a due facce: la prima è che gli autori del gesto “sono stati identificati”. La seconda è che l’amministratore delegato Roberto Scaramella “non presenterà denuncia”. Il che fa pensare che “il gesto” – tecnicamente un danneggiamento – sia stato inquadrato nell’ambito delle proteste in atto ma che l’azienda voglia sottolineare che intende passarci sopra per non inasprire le tensioni. Una sorta di “perdono preventivo”. Che d’altra parte è in perfetta coerenza con questa vertenza nella quale istanze modernissime convivono con forme di protesta antiche e drammatiche.
La marcia fino alla “reggia” di Parigi ne è la sintesi perfetta. Sandro Magister in quell’intervista di vent’anni fa scriveva che la residenza di Aiglemont “somiglia a un monastero del Terzo Millennio, con i computer al posto delle pergamene”. Alla domanda se non avvertisse una contraddizione tra il suo ruolo di leader religioso dei musulmani ismaeliti e quello di uomo d’affari, Karim rispose: “Noi musulmani non abbiamo un sant´Agostino con il suo disprezzo del mondo, come l´ha avuto invece il mondo cristiano. Per noi vita di fede e vita quotidiana, materiale, non sono mai contrapposte. Dal profeta Maometto sino a oggi, tutti i nostri maestri religiosi ci vietano di separarle”
Manca un mese alla scadenza del termine entro cui trovare una soluzione al problema dei 1634 licenziamenti annunciati dalla compagnia aerea. Ed è quasi da un mese (precisamente dal 15 di ottobre) che il pilota Andrea Mascia e l’assistente di volo Alessandro Santocchini, diventati i simboli e gli eroi della protesta, occupano la torre dell’aeroporto. Da dodici giorni in sciopero della fame. Sono stati loro, dall’alto dei trenta metri della torre, a lanciare l’idea della “marcia su Parigi”. Che quindi si colloca nell’ambito di un’azione mediatica finalizzata a colpire direttamente la sensibilità e l’immagine del “sovrano”:
Ma i segnali fino a ora non sono stati confortanti. L’Aga Khan, dopo aver messo più di una volta mani al portafoglio, pare aver sposato la linea dura dei manager. Anche l’incontro di venerdì ha avuto esito negativo. E’ cominciato il conto alla rovescia verso i licenziamenti. Se non ci saranno novità i primi arriveranno tra Natale e l’inizio del 2015. L’azienda ha detto no anche alla proposta di avviare procedure separate: una per quanti possono andare in pensione, l’altra per quanti accetteranno l’uscita volontaria, in modo da avere più tempo (fino al giugno del 2015) per discutere la posizione degli esuberi. Ma è arrivato un altro no.
In questo contesto è nata la decisione della marcia verso Parigi. Le modalità orgaizzative non sono state definite. Si sa che c’è l’idea di predisporre uno striscione con un appello di carattere religioso. “L´etica musulmana – dichiarò l’Aga Khan nell’intervista a l’Espresso – ci fa obbligo d´impegnarci a migliorare la qualità della vita, in primo luogo dei più poveri. E nell´Islam ismailita questo obbligo diventa impegno consensuale di tutta la comunità attorno al suo Imam. Per questo scegliamo come nostro campo d´azione le regioni del mondo abitate dagli ismailiti, fermo restando che le nostre iniziative sono a beneficio di tutti, senza discriminazioni d´alcun tipo”.
N.B.