Meridiana shock, inchiesta della Procura si abbatte sul tavolo ministeriale

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Tempio Pausania si abbatte come un ciclone su Meridiana e sul tavolo delle trattative tra Governo, azienda e sindacati. Il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, ha aperto un fascicolo dopo l’esposto con una denuncia per truffa ai danni dello Stato contro Meridiana. L’atto giudiziario era stato verbalizzato negli uffici della Guardia di Finanza di Olbia e fa riferimento a un corposo fascicolo fornito dallo stesso Rossi alle Fiamme Gialle che conterrebbe le prove del reato contestato. Secondo indiscrezioni la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, competente territorialmente, avrebbe già acquisito testimonianze e importanti documenti sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte della compagnia.

Ma l’inchiesta avrebbe avuto una accelerazione negli ultimi giorni. Secondo indiscrezioni ieri ci sarebbe stata una decisiva riunione operativa tra Fiordalisi e i finanzieri del Gico per discutere di aspetti dell’inchiesta ancora coperti dal più stretto riserbo oltre che dal segreto istruttorio. E’ certo che l’inchiesta piomba in piena trattativa e diventerà una variabile importante, e rischiosa, al tavolo interministeriale di domani a Roma che dovrà decidere del futuro di 1634 lavoratori Meridiana.

L’assemblea chiede tre integrazioni al verbale del Governo: verso la rottura con la compagnia

L’assemblea dei lavoratori di questo pomeriggio, riunita nell’aula magna dell’università all’aeroporto di Olbia, ha deliberato a larghissima maggioranza (solo 5 contrari) di dare mandato alle sigle sindacali di portare al tavolo delle trattative il verbale con le proposte di Governo e compagnia aerea, presentato martedì, con tre integrazioni fondamentali. Si tratta nella sostanza di una modifica che stravolge la strategia di Meridiana e alla quale quasi sicuramente l’azienda opporrà il diniego. Con la riapertura della procedura dei licenziamenti collettivi. Le tre integrazioni consistono nell’impegno a cessare tutte le operazioni di esternalizzazione di attività, compresi i settori Maintenence e il call center; l’unificazione delle attività di volo con un unico Coa (Certificato di operatore aeronautico) e il conseguente passaggio a una lista unica, con la conseguente unificazione di Meridiana e Air Italy in una unica compagnia e l’inserimento dei dipendenti Air Italy nelle procedure di eventuale ricollocazione o ammortizzatori sociali; infine la disponibilità dell’azienda a sottoscrivere ammortizzatori sociali conservativi, quindi cassa integrazione guadagni per ristrutturazione di due anni o il contratto di solidarietà. Evidentemente strumenti di supporto al reddito che scongiurino l’apertura della procedura di mobilità da 4 a 6 anni proposta dall’azienda e accolta in via di ipotesi dal Governo.

Meridiana pronta al no, tutto nelle mani di Poletti e Lupi

Ovviamente le integrazioni votate dall’assemblea dei lavoratori stravolgono completamente le richieste di Meridiana e la compagnia aerea è pronta a rigettarle riaprendo la procedura di mobilità. Resta da vedere quanto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e quello dei Trasporti, Maurizio Lupi, saranno in grado di trattare. I margini sono esigui. Anche perché la strategia sindacale resta quella di chiedere la testa dei due manager Meridiana nel mirino: l’ad Roberto Scaramella e il presidente, Marco Rigotti. “Solamente due esuberi” è stato il grido di battaglia dell’assemblea. Cosa succederà nel caso della riapertura della procedura dei licenziamenti? La tensione si taglia a fette e i lavoratori non sono disposti a scendere a compromessi. Ecco che in questo senso potrebbe avere un peso proprio l’inchiesta della Procura, che nelle intenzioni di molti dovrebbe indebolire la posizione di Rigotti e Scaramella. Sempre che il fascicolo non venga chiuso e non cadano le contestazioni delle ipotesi di truffa ai danni dello Stato e dumping con la controllata Air Italy. La Cgil e anche altre organizzazioni sindacali come Usb e Apm segnalano da tempo l’utilizzo illegittimo delle risorse pubbliche da parte di Meridiana, che da una parte lascerebbe a casa in cassintegrazione il suo personale e dall’altra fa svolgere il servizio al personale della controllata Air Italy e anche ad altre compagnie estere, i cui aerei vengono noleggiati all’occorrenza con un contratto di wet-lease. Per i sindacati si tratterebbe di una vera e propria truffa ai danni dello Stato,costretto a pagare il personale al posto di Meridiana.

Fronte sindacale unito, ma polemiche su Anpav dopo le notizie sul conflitto di interessi con il consulente Meridiana

Ieri pomeriggio la strategia sindacale, che è stata presentata all’assemblea, era stata decisa in una riunione congiunta nella sede della Cisl. Tutti uniti, nel siglare un verbale che potrebbe portare a un nuovo durissimo scontro con l’azienda. Dentro anche la Uil, accusata in varie fasi della trattativa di volersi smarcare dal muro contro muro con l’azienda. Dure polemiche, invece, nei confronti dell’Anpav, dopo le notizie di una società che unisce il consulente di Meridiana per gli ammortizzatori sociali, Alfredo Sostero al vice presidente dell’Anpav, Claudio Bonito e la moglie di Muccioli, presidente dell’Associazione professionale degli assistenti di volo. “Abbiamo deciso di votare unitariamente con gli altri sindacati – spiega Elisabetta Manca della Uil Trasporti – abbiamo intenzione di condividere la strategia unitaria. Il caso Anpav? Non possiamo rispondere per i comportamenti di altri, che riteniamo delegittimino la categoria”.

Giandomenico Mele

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