Meridiana, il pilota lascia la torre dopo 50 giorni. “Ma la protesta va avanti”

Il comandante Andrea Mascia scende dal palo. Dopo 50 giorni di permanenza sul traliccio dell’aeroporto Costa Smeralda, il “palintegrato” diventato simbolo della protesta delle “magliette rosse” contro i 1634 esuberi dichiarati dalla compagnia aerea Meridiana, ha deciso di continuare la protesta con i piedi a terra. Ma se Mascia predica calma, “siamo tutti grati al principe Karim Aga Khan per aver fondato l’Alisarda e aver portato il turismo in Sardegna”e si dice pronto al dialogo con l’azienda, nel frattempo dalla mail “Esuberi Meridiana”, diventata la “press room” ufficiale di una parte dei lavoratori, arrivano bordate contro i dipendenti del settore “Terra”, quelle 234 firme che in un documento avevano preso le distanze dalle “magliette rosse” e avevano chiesto ai sindacati di portare aventi tavoli separati. “Il gruppo formato da alcuni dipendenti Meridiana, esclusi quelli in Cigs a 0 ore ovviamente, pare sia stato caldamente invitato a scendere e unirsi a questa manifestazione, ma non era abbastanza nutrito. Gli sono corsi in soccorso i dipendenti Geasar, la società che controlla l’aeroporto, e che non c’entra nulla con i 1634 esuberi. Tutte queste persone, riferiscono fonti interne, sempre nella giornata del 2 dicembre, sono state chiamate in una riunione segreta per firmare un accordo da presentare ai sindacati in cui si chiede la divisione dei tavoli. Il premio? Un posto di lavoro sicuro, sia in Meridiana o Geasar”. Questa la mail inviata alla stampa, in cui abbiamo deciso di non pubblicare i nomi delle persone citate dal momento che la mail non ha un estensore con un nome e un cognome ed equivale dunque a una mail anonima.

Mascia: “Entro fine gennaio una grande marcia per il lavoro con le 50 più importanti vertenze della Sardegna”.

Dopo 50 giorni sul palo Andrea Mascia sembra aver guadagnato la status di portavoce della protesta, anche se ci tiene a precisare “che ci sono i sindacati, loro devono dialogare con l’azienda e ognuno deve rispettare i suoi ruoli”. Tuttavia ci sarà anche lui al tavolo delle trattative domani a Cagliari davanti alla Regione, essendo stato ufficialmente invitato in qualità di delegato dell’Apm (Associazione piloti Meridiana) dal segretario regionale, Sandro Spano. “Accetto volentieri – ha risposto Mascia – anche se nella giornata di venerdì voglio essere a Iglesias per portare il mio sostegno alla lotta delle donne dell’Igea che occupano una miniera”. Poi l’idea da portare davanti ai sindacati di una grande manifestazione. “Entro fine gennaio io e Santocchini (l’assistente di volo che ha condiviso parte della permanenza sul palo con Mascia, ndr) vogliamo creare le condizioni per organizzare una grande marcia per il lavoro con le 50 più importanti vertenze sarde, vogliamo coinvolgere migliaia di persone e portarle tutte quante a Cagliari per far sentire la voce di chi ha perso o sta per perdere il lavoro”.

Chi ha incendiato le auto delle due dirigenti? Le accuse degli “Esuberi Meridiana”

Non c’è dubbio che il clima sia tesissimo, nonostante le manifestazioni di festa, con calorosi abbracci e anche qualche lacrima, per la discesa di Andrea Mascia. Questa mattina il tavolo di trattativa tra Meridiana e sindacati potrebbe anche saltare o risolversi con un nulla di fatto. A rendere il clima infuocato, nel vero senso della parola, ci sono i due atti gravissimi di ieri con gli attentati incendiari contro le auto di due lavoratrici del settore amministrativo della compagnia aerea sarda. Proprio in questo senso il comunicato degli “Esuberi Meridiana”, in un linguaggio tanto criptico quanto sibillino, allontana qualsiasi tipo di responsabilità e avanza l’ipotesi che alla base ci possa essere una strategia pianificata. “Le magliette rosse entrano al Parlamento Europeo, l’apice della protesta, un traguardo meraviglioso. Nella notte vengono bruciate due auto modeste, di un quadro e una dirigente – scrivono gli “Esuberi Meridiana” -tutte e due le donne, immediatamente contattate, sono assolutamente convinte di non poter essere l’obiettivo. Nemmeno la testa più calda, il dipendente più irrequieto andrebbe a rischiare chissà cosa per bruciare le auto di due amministrative nel giorno in cui, guarda caso, tutti sono concentrati su Bruxelles. Coincidenze?
Ritorna il famoso “gruppo silenzioso” firmatario con ben 234 nomi per la scissione dei tavoli”.

Dunque l’idea alla base del comunicato è che ci sarebbe qualcuno che vuole screditare la lotta delle “magliette rosse”? Ma chi? Certamente l’assenza di chiarezza non aiuta lo sviluppo delle trattative, con l’azienda che potrebbe ancora più arroccarsi sulle sue posizioni.

Giandomenico Mele

Leggi anche: Meridiana, domani confronto azienda-sindacati in Regione

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