Una mensa universitaria su due – in Italia – non contempla secondi a base vegetale e soltanto il 20% delle strutture li propone 1-2 volte a settimana. Mentre Cagliari spicca per la presenza di un menu giornaliero con secondi piatti a base di verdure e contorni vegani. Questi sono solo alcuni dei dati che rileva il report Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria diffuso dall’associazione Essere Animali che con il suo progetto MenoPerPiù supporta aziende e università nel percorso verso una pausa pranzo di qualità, nutriente e sostenibile. Il report analizza i menù delle mense universitarie italiane con lo scopo di mappare gli istituti che mettono a disposizione una maggiore offerta vegetale, erogando un servizio di ristorazione più trasparente, inclusivo e sostenibile.
Molto meglio invece per quanto riguarda i primi: il 60% delle mense offre sempre, o quasi, almeno un primo vegan, mentre solo il 6% non ne mette a disposizione nemmeno uno alla settimana. La Toscana è la regione che guida la classifica delle mense più all’avanguardia in Italia, con l’Università di Pisa (campus Praticelli e Le Piagge) e quella di Siena (sede Sant’Agata) sul podio. Ma tra le mense universitarie più green d’Italia è presente anche quella dell’Università di Cagliari, dove è presente una linea di secondi dedicata 100% vegetali e tutti i contorni sono vegani. Completano la classifica delle mense universitarie più green, Roma (Università Campus Bio-Medico), il polo di Sesto Fiorentino dell’Università di Firenze, Bolzano, Siena (polo San Miniato), Bologna (Irnerio), ancora Firenze con Calamandrei e Caponnetto, Trieste (San Giovanni e Portovecchio) e infine Cosenza.