Medico positivo al Covid violò quarantena, ora rischia processo per epidemia dolosa

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari deciderà il 22 marzo se il medico cagliaritano Tomaso Cocco, responsabile del centro di terapia del dolore dell’ospedale Binaghi del capoluogo sardo, dovrà difendersi in un processo dall’accusa di epidemia dolosa e violazione delle regole anti-virus.

Chiusa l’inchiesta della Procura e dei Nas dei Carabinieri – come riporta il quotidiano l’Unione Sarda – la pm Rossana Allieri ha chiesto il rinvio a giudizio del primario, finito sotto indagine perché sospettato di aver violato la quarantena da positivo al Covid (accertata il 19 ottobre) per recarsi in alcuni sportelli automatici di istituti di credito ed essere andato in alcuni supermercati ed in una rivendita di elettrodomestici tra il 23 ottobre e il 10 novembre dello scorso anno.

A difendere il medico sarà l’avvocata Rosaria Manconi. Con il primario dovrà comparire davanti al Gup anche un altro imputato, accusato anch’egli di aver violato la quarantena e che – secondo l’accusa – sarebbe stato successivamente contagiato da Cocco. Per questo solo al primario viene contestata l’epidemia dolosa, reato che – almeno in forma teorica – è punito con la pena dell’ergastolo, dunque in caso di rinvio a giudizio il processo potrebbe dover essere celebrato in Corte d’Assise.

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