Maxi raduno di no-Covid in zona rossa: “Non apparteniamo all’Italia ma a Gaia”

Un raduno in zona rossa, contravvenendo alle restrizioni per il contrasto del Coronavirus. Succede a Sassari nelle campagne di Palmadula dove gli uomini del Corpo forestale hanno scoperto un assembramento di circa 130 persone: un vero e proprio incontro tra negazionisti del virus, come hanno confermato gli uomini in divisa che si sono presentati dopo aver ricevuto una soffiata.

I fatti risalgono alla giornata di ieri. La pattuglia dei ranger giunta sul posto nota la presenza di circa 70 auto, fra cui alcuni caravan, e un assembramento di oltre 130 persone che fanno festa. Sul posto sono arrivate in rinforzo diverse pattuglie da Ittiri, Castelsardo, Alghero, Asinara, Base navale di Portotorres e Nipaf (nucleo investigativo di polizia forestale), per un totale di circa 30 auto. Un blitz in piena regola.

Lo stupore più grande gli uomini e le donne del Corpo Forestale lo hanno avuto al momento della identificazione delle persone presenti. Quasi tutte, in un primo momento, hanno rifiutato di dare le proprie generalità e esibire un documento di identità. Quasi tutte le persone dichiaravano di essere “cittadini del regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, sostenevano di essere soggetti liberi e sovrani della loro prerogativa e rappresentanza. Di fatto dichiaravano di non appartenere alla Stato Italiano e di conseguenza ne disconoscevano le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid. Motivo per cui avevano deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna. Molti di loro esibivano documenti di identità “fatti in casa” o addirittura rifiutavano l’identificazione da parte del personale forestale. Diversi provenivano da Cagliari.

Il raduno nelle campagne di Palmadula

Nessuno di loro aveva addosso la mascherina, tutti erano fortemente convinti che il Covid non era altro che una invenzione delle grandi multinazionali della farmaceutica. “Quello che abbiamo rinvenuto non era il semplice spuntino fra quattro amici ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti-Covid. Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi Forestali intervenuti per fare il loro lavoro”. Così il direttore dell’Ispettorato forestale, Giancarlo Muntoni.

Complessivamente, sono state identificate 63 persone, controllati circa 70 veicoli. “Sono al vaglio le posizioni di alcune persone nei cui confronti potrebbe configurarsi un’ipotesi più grave – conclude Muntoni – quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica”.

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