È stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari, Gian Paolo Piana, il fermo per le 14 persone arrestate martedì nell’ambito di una vasta operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari contro una presunta cellula della mafia nigeriana. Gli arrestati sono sospettati di far parte della “Supreme Vikings Confraternity”, un’organizzazione criminale che secondo gli inquirenti sarebbe attiva in Sardegna e in altre città italiane ed europee, con interessi nel traffico di droga, nello sfruttamento della prostituzione e nella tratta di esseri umani.
Durante l’udienza di convalida, durata oltre cinque ore, alcuni degli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre altri hanno scelto di fornire dichiarazioni in merito alle accuse, che affondano le radici in un’indagine avviata nel 2018 e già oggetto di procedimenti penali in corso. I legali della difesa – tra cui Adina Barbu, Lisa Udassi, Giuseppe Onorato, Carlo Pinna Parpaglia e Francesco Sasso – hanno sollevato eccezioni sulla legittimità del fermo, contestando il fatto che gli atti siano stati consegnati agli indagati solo in lingua italiana. Tuttavia, la richiesta di annullamento del provvedimento è stata respinta dal gip, che ha ritenuto valido il fermo e si è riservato di pronunciarsi sulle eventuali misure cautelari da applicare.
L’operazione, che ha portato al fermo di 30 persone in totale, è stata condotta dalla Squadra mobile di Sassari e ha interessato anche diverse città della penisola, tra cui Cagliari, Genova, Isernia, Caserta, Verona, Siena e Terni. I 14 fermati a Sassari sono stati prelevati all’alba e trasferiti nel carcere cittadino, mentre le indagini proseguono per chiarire la portata delle attività illecite e i legami internazionali dell’organizzazione.