Giappone e Sardegna unite dalle tradizioni e dalle maschere. Nella terza giornata della Settimana della Sardegna all’Expo universale di Osaka 2025 il gemellaggio fra il Paese ospitante e la Regione protagonista dal 22 al 28 giugno si è realizzato con un’affollata presentazione a Casa Sardegna, progetto promosso dalla Regione e coordinato dal Centro regionale di programmazione (Crp) assieme a 15 Gruppi di azione locale (Gal).
Nel ristorante italo-francese Oreno, che ospita alcuni eventi della Settimana della Sardegna, giornalisti specializzati, manager e semplici cittadini giapponesi hanno potuto conoscere le tradizioni e i prodotti tipici della nostra terra. “Siamo qui a Osaka per mostrare al mondo i nostri saperi e i nostri sapori”, ha dato il benvenuto il vicepresidente della Giunta e assessore al Bilancio e Programmazione economica, Giuseppe Meloni, portando i saluti della presidente, Alessandra Todde. “Come il Giappone, anche noi siamo un’Isola e abbiamo tradizioni millenarie racchiuse nel carnevale, festa molto sentita in tutta la nostra terra. Far conoscere gioielli come le maschere di Mamoiada o Ottana, assieme alla degustazione dei nostri vini e prodotti tipici è il modo migliore per attirare turisti e investimenti dal Giappone e da tutto il mondo: vi aspettiamo in Sardegna”, ha concluso Meloni.
L’esperto culturale Mario Paffi (Coordinatore delle attività e dei progetti del Distretto Culturale del Nuorese) ha spiegato all’attento pubblico giapponese la storia della tradizione delle maschere e del carnevale in Sardegna e in special modo in Barbagia. I Mamuthones di Mamoiada e i Boes, Merdules e la Filonzana di Ottana sono stati i protagonisti dell’evento “Le maschere del carnevale di Ottana” con i tre personaggi – il pastore (merdule) che teneva il bove (boe) mentre la tessitrice (filonzana) portava in giro fra il pubblico il suo filo e le sue forbici, metafora del filo della vita e della morte – che sono stati impersonificati partendo dalla vestizione con costumi e campanacci e l’azione scenica delle maschere tradizionali del paese barbaricino.
Il filmato “Mascherarsi è un destino” con la voce narrante di Bachiso Bandinu ha poi mostrato la festa del 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, permettendo ai giapponesi di completare la visione, capendo l’origine antropologica delle maschere come “metamorfosi” con “perdita totale dell’identità” e della creazione artigianale dei campanacci e delle maschere in legno.
Una maschera è stata poi regalata dall’associazione culturale Boes e Merdules di Ottana al vicepresidente Meloni. Prima e dopo sono stati il cibo e i vini a farla da padrone: il laboratorio del gusto con la preparazione di dolci tradizionali ha consentito a molti giapponesi di gustare le prelibatezze sarde, mentre a spettacolo finito pane carasau e malloreddus sono stati offerti a tutti dall’Accademia Casa Puddu mentre i vini (Vermentino ma non solo) sono stati offerti dalle aziende agricole Sanna Giuseppe (Gal Barigadu), Casar e Crocchias Terrantica (Gal Campidano) e Cantina del Vermentino Monti (Gal Gallura).