Martin travolto da un bus, la famiglia dona gli organi del 31enne morto a Cagliari

La generosità anche nel dolore. Così la mamma e la sorella di Remesha Martin Elvis King hanno voluto per il loro figlio e fratello rimasto vittima di un incidente sabato e morto ieri al Brotzu di Cagliari: gli organi del 31enne, nato nel Burundi e in Sardegna da quando era bambino, sono stati donati. L’espianto è stato fatto proprio ieri nell’ospedale cittadino.

La vita di Martin Elvis si è fermata per una fatalità. Sabato era con un’amica in viale Diaz, a Cagliari. Hanno visto il pullman del Ctm e hanno cominciato a correre per prenderlo. Lei, nella foga del gesto atletico, ha perso gli occhiali. Lui, con la sua solita generosità, si è chinato per raccoglierli ma l’autobus, che gli stava passando davanti, lo ha colpito alla testa. Da lì l’inferno. Il giovane è caduto per terra e non ha più ripreso conoscenza. Inutile l’intervento a cui i medici l’hanno sottoposto nel tentativo di salvargli la vita. Martin Elvis è morto nel giro di trentasei ore.

La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per chiarire eventuali responsabilità sull’incidente. A salvare la vita al 31enne ci ha provato, a pochissimi minuti dopo l’incidente, anche un carabiniere che si trovava in zona perché stava andando in caserma a prendere servizio. Il militare gli ha praticato il massaggio cardiaco in attesa che arrivassero i soccorsi, ma le condizioni di Martin Elvis sono apparse subito gravissime.

Il 31enne era molto conosciuto in città: lavorava nei locali della movida cagliaritana, sia a Stampace che alla Marina, come si può leggere sul suo profilo Facebook. Era anche un volontario stimatissimo della Caritas, dove si prodigava per aiutare gli altri in segno di ringraziamento per il sostegno ricevuto quando lui era bambino.

I funerali di Remesha Martin Elvis King si svolgeranno domani e verranno officiati dal parroco di Sant’Eulalia che conosceva molto bene il 31enne. A Cagliari, da Torino, è arrivata anche la sorella, mentre la madre risiede tuttora in città. Sui social, sono decine e decine i commenti in memoria di Martin, a cui ha dedicato un posto anche Pino Argiolas, lo storico presidente di Prometeo Aitf, l’associazione che si occupa dei trapiantati al fegato.

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