“Chiediamo alla Regione lo stato di calamità naturale per la mareggiata che ha messo in ginocchio nei giorni scorsi gli operatori del settore balneare sardo che operano da Teulada al Poetto“. È l’appello lanciato da Fiba-Confesercenti, dopo che la mareggiata ha distrutto numerosi stabilimenti. “Chiediamo lo stato di calamità anche se per il nostro settore non è prevista alcuna tutela di questo tipo, purtroppo siamo stati vittime di un evento eccezionale di una portata imprevedibile per il mese di ottobre – spiega Gianluigi Molinari, coordinatore regionale Fiba -. Il nostro settore, che conta circa 600 aziende in tutto il demanio dell’Isola, non è destinatario di allerta meteo specifici, ma ci si rifà agli avvisi di burrasca emessi dai siti web che forniscono informazioni meteo-marine dedicate prevalentemente ai naviganti; pertanto, se non esperti, è difficilissimo prevedere che impatto sulla costa possano avere vento e onde e in quale zona costiera potrà esserci maggior impatto”.
Sebbene l’obbligo di tenere aperte le strutture sia dal 15 giugno fino al 15 settembre, molti esercizi visto il clima hanno mantenuto l’apertura per garantire i servizi essenziali e adesso hanno perso tutto. “Vorremmo stimolare i colleghi a predisporre un documento unitario da portare all’attenzione del Presidente della Regione Pigliaru, a cui chiediamo un incontro formale – conclude Molinari – per chiedere l’istituzione di un fondo specifico a favore delle aziende del settore balneare per eventi rari”.