Bufera sul declassamento dello scalo di Elmas: Cappellacci scrive a Passera

“Siamo molto perplessi per l’esclusione di Cagliari dal gruppo degli aeroporti strategici da parte del governo. E’ un atto di indirizzo, non ancora un decreto. Mi auguro che anche la Regione possa impegnarsi perché Elmas, e quindi la Sardegna, possa essere reinserito quanto prima”. Lo ha dichiaratp stamattina Vincenzo Mareddu, presidente di Sogaer, società di gestione dello scalo cagliaritano, a proposito del “declassamento” del capoluogo da parte del Governo. “Gli aeroporti strategici – ha spiegato Mareddu – possono accedere a finanziamenti agevolati per infrastrutturarsi anche in vista di un raddoppiamento di passeggeri secondo quelle che sono le previsioni anche di Enac. Cagliari ne ha doppiamente bisogno. Invece vediamo che gli scali sono concentrati soprattutto al nord. Con le eccezioni di Roma, Napoli e Palermo. Mi sembra di rilevare una disarmonia nello sviluppo. Niente contro Genova, ma rispetto a Cagliari ha molto meno traffico e ha un aeroporto strategico a un tiro di schioppo, Torino. Noi dobbiamo fare i conti con l’insularità. Ci sembra che proprio ora che l’industria è in crisi il turismo può essere una risposta con ricadute economiche e occupazionali”.

Intanto stamattina sull’argomento è tornato anche il ministro Corrado Passera, che ha aperto alla possibilità di alcune modifiche all’atto di indirizzo. Pur senza citare casi specifici. “Sicuramente esiste la possibilità di recuperare alcuni aeroporti non di interesse nazionale o attraverso una specializzazione o l’inserimento in una rete. E’ chiaro che quando si prende una decisione, in un paese in cui si sono fatti troppi aeroporti senza pianificazione, qualcuno rimane fuori”, sottolineando che “comunque come si sia messo in moto un processo dove tutti potranno contribuire”.

“Gli aeroporti sardi non devono essere declassati perché sulla Sardegna pesa la condizione insulare. La Giunta si attivi immediatamente con il governo per chiedere una revisione dell’atto di indirizzo ricomprendendo gli scali di Cagliari e Olbia tra quelli strategici”. A sollecitare l’esecutivo regionale della Sardegna è il presidente della commissione Trasporti in Consiglio regionale, Matteo Sanna (Udc-Fli). “L’unica risorsa per il rilancio del turismo in Sardegna è rappresentata dal trasporto aereo anche di fronte al fallimento delle politiche industriali – ha spiegato all’ANSA – la settimana prossima convocherò la Commissione Trasporti per esaminare la possibilità di approvare una risoluzione che impegni la Giunta nei confronti del Governo”.

E in serata il presidente Cappellacci ha inviato una lettera al ministro Passera per sollecitare un ripensamento sull’esclusione degli aeroporti sardi dagli scali strategici indicati nel Piano Nazionale, una decisione che “rappresenterebbe un colpo mortale agli interessi della nostra Isola”. “La nostra condizione di insularità è l’elemento oggettivo che dovrebbe indurre il Governo a invertire gli indirizzi del piano nazionale per gli aeroporti e a considerare la Sardegna la principale priorità strategica – ha detto il presidente della Regione – infrastrutture e collegamenti con la Penisola rappresentano una condizione essenziale e irrinunciabile sia per rivitalizzare le attività economiche esistenti sia per promuovere nuove filiere di sviluppo, con particolare riguardo al settore turistico ed agroalimentare”. Secondo l’assessore regionale dei Trasporti, Christian Solinas, “sono in gioco sia diritti irrinunciabili, come quello alla mobilità dei Sardi, sia le legittime aspettative delle nostre imprese di avere libero accesso ai mercati extraregionali”.

“Gli aeroporti sardi devono essere considerati strategici dal Governo innanzitutto perché la Sardegna è un’isola. E se il turismo, almeno a parole, viene visto come uno dei fattori per rilanciare la nostra economia, il Governatore Cappellacci deve esercitare un ruolo determinante e decisivo per ottenere da Roma una rivisitazione dell’atto di indirizzo”. Così il presidente regionale di Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò, commenta il documento presentato dal ministro Passera. “Tutti gli scali sardi rappresentano la porta d’ingresso della regione, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con l’estero che – aggiunge – possono rappresentare una risorsa per rilanciare il turismo. E’ allora importante che nella stessa misura in cui si cerca di salvare le grandi industrie si sostenga questo settore che non è affatto decotto”.

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