La pace è stata al centro di un evento a Terralba, dove monsignor César Essayan, vescovo a Beirut e vicario apostolico della Chiesa latina in Libano, ha offerto una testimonianza toccante sulla realtà del suo paese. Durante la veglia di preghiera organizzata per la XXXVIII Marcia della pace, Essayan ha ricordato il Libano come un esempio di convivenza e resistenza: “Il Libano, pur essendo un piccolo paese, è stato definito da Papa Giovanni Paolo II come un ‘messaggio’ di convivenza offerto al mondo. È questo messaggio che vogliamo difendere, ogni volta che il Libano rinasce dalle sue ceneri”.
L’evento, svoltosi presso l’auditorium dell’Istituto “S.A. De Castro – Contini”, è stato organizzato dal Comitato promotore composto da diverse organizzazioni, tra cui la delegazione regionale Caritas, la Caritas diocesana di Ales-Terralba, il Csv Sardegna Solidale, e il Comune di Terralba. La marcia ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, studenti, famiglie e rappresentanti delle istituzioni locali, tutti uniti da un forte desiderio di riflettere su temi di attualità come la pace e la giustizia.
Nel suo intervento, Essayan ha sottolineato come il Libano, nonostante le sue difficoltà, rappresenti un simbolo di speranza per il mondo. Ha raccontato l’esperienza della popolazione libanese, che da anni convive con le difficoltà e le sfide imposte dai conflitti regionali e dalla crisi interna. “Le porte delle chiese in Libano sono sempre state aperte a tutti, anche ai profughi musulmani del Sud del Libano”, ha ricordato, evidenziando come il Vangelo abbia ispirato una fraternità che va oltre le differenze religiose. Durante la marcia, si è parlato anche del dovere di non abituarsi alla sofferenza e alla guerra. Il Comitato promotore ha lanciato un appello chiaro: “Non possiamo stare in silenzio di fronte a un mondo in cui la guerra distrugge vite e comunità. La ricerca del potere politico e militare continua a mietere vittime, e non dobbiamo dimenticare che la pace è un diritto per tutti”.
Il corteo ha percorso le strade di Terralba, partendo dall’Istituto De Castro e raggiungendo la Chiesa di San Pietro, dove si è svolta un’intensa preghiera per la pace. Essayan ha chiuso la serata con un forte richiamo all’impegno di tutti: “La pace non può essere un obiettivo lontano o astratto, dobbiamo lavorare insieme per costruirla, ogni giorno”. Tra i partecipanti alla marcia anche molti amministratori locali, volontari, associazioni e giovani, convinti che la pace sia una responsabilità collettiva. Il sindaco di Terralba, Sandro Pili, ha espresso gratitudine per il profondo momento di riflessione vissuto insieme alla comunità, consegnando un omaggio al vescovo monsignor Roberto Carboni e ai rappresentanti delle organizzazioni che hanno reso possibile l’evento.