Sono il simbolo del carnevale barbaricino, i Mamuthones. Maschere arcaiche e poco sorridenti, che incutono rispetto, conosciute in tutta Italia. Ora a Mamoiada, paese di poche migliaia di abitanti, si consuma l’ultima rivolta orgosgliosa e indignata. E parte, come vogliono i tempi, dai social network. “Operazione Mamuthones” è infatti il nome dato dai carabinieri di Viterbo (poi sono arrivate le scuse) al blitz all’attività investigativa che ha portato lo scorso lunedì all’arresto di una banda di 13 persone, sardi. L’organizzazione criminale era dedita a furti, estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione e possesso di armi clandestine. Insomma, attività illecite.
Ma il mondo culturale e popolare che ruota attorno al carnevale più famoso dell’Isola non ci sta: il nome è stato utilizzato in modo distorto e fuorviante, dannoso. Le discussioni si animano su Facebook, all’interno del gruppo dedicato: sotto l’intervento di un utente arriva una pioggia di commenti di approvazione. Così scrive sulla scelta definita “poco felice”. Anche se fatta “in buona fede (solo perché i personaggi in oggetto sono sardi), associa in qualche modo le nostre maschere a degli arresti per gravi azioni delinquenziali.Se già le nostre zone spesso godono di una fama poco invidiabile per via delle varie associazioni a atti e personaggi del passato e del presente non esattamente in linea con la legalità, non credo sia giusto da parte delle forze dell’ordine rischiare di rafforzare queste convinzioni da parte di chi non ci conosce a fondo, attraverso queste associazioni e battesimi perlomeno un po’ strampalati”. I più gentili parlano di “superficialità”, altri di “ignoranza della millenaria storia sarda”, e qualcuno scomoda “l’affronto per una veste sacra”. Oltre a un sollecito verso le istituzioni locali a difesa dell’immagine.
Il sindaco, Graziano Deiana, si schernisce e ricorda il riconoscimento illustre “Mamuthone ad honorem” consegnato a sardi illustri, come Francesco Cossiga, Paolo Fresu e Giovanni Lilliu. Persone che si son distinti nel mondo per talento e impegno. Questione di etichetta. (mo. me.)