Questa mattina la pioggia a Cagliari è caduta dalle 7.30 senza particolare vigore, le condizioni meteo col passare delle ore sembrano stazionarie. Il codice di allerta della Protezione civile di fatto è stato declassato. Così infatti si legge nell’ultimo bollettino della Protezione civile che aggiorna l’allarme idrogeologico diffuso domenica: “dalle ore 10:30 e sino alle 23:59 di oggi il livello di criticità per rischio idrogeologico localizzato delle zone di allerta Campidano e Iglesiente a moderato (codice arancione) e quello delle zone di allerta di Montevecchio-Pischilappiu, Tirso, Flumendosa-Flumineddu e Gallura ad ordinaria (codice giallo)”. Del tutto rientrata l’allerta nel nord Sardegna, nel Logudoro, tanto da poter assumere il codice verde.
Scuole e università chiuse. Domenica a tarda sera le previsioni hanno dettato l’agenda delle ordinanze comunali: precipitazioni a carattere di rovescio o temporalesche, accompagnate da tempeste di fulmini, forti venti e possibili grandinate. Zone colpite: il Cagliaritano, il Sulcis, le aree dei fiumi Tirso – Oristanese – e Flumedosa, Sardegna orientale. Il primo a decidere per la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, è stato il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Poi, gli altri dell’hinterland: Monserrato ( sospese tutte le attività nella Cittadella universitaria), Selargius, Capoterra, Maracalagonis, Sinnai, Assemini, fino a Guspini e Sanluri. Poi è stata la volta di Carbonia e Iglesias. Di fatto aule vuote nel sud e sud-ovest dell’Isola: in queste aree il codice di allarme era massimo, color “rosso”. “Arancione”, invece, quello sulla costa orientale.
Allarmi e polemiche. I bollettini prima e le ordinanze dei sindaci, poi, sono state oggetto di polemiche e critiche, visto l’allarme rientrato già a metà mattinata. Le decisioni degli amministratori sono state prese, probabilmente, visto il peso dell’ufficialità delle previsioni e il ricordo recente della strage lasciata dal passaggio del ciclone Cleopatra, due anni fa: 18 morti, danni per 600 milioni di euro. A novembre del 2013, a Olbia, la città più colpita i bimbi e i ragazzi erano regolarmente a lezione.
Il pomeriggio e i prossimi giorni. La particolare situazione meteo, spiegano dall’Aeronautica militare di Decimomannu, è dovuta ad aria fredda che arriva da nordest e va a scontrarsi con aria umida sul canale di Sardegna, innescando piogge e temporali intermittenti. Per fortuna la maggior parte ha investito il mare. Nel pomeriggio e in serata piogge deboli e temporali si registreranno nel settore meridionale costiero ogliastrino e gallurese. Per tutta la settimana in corso sono previsti temporali e possibili allagamenti. Non è quindi escluso che provvedimenti simili, come la chiusura della scuole, possano ripetersi. Il giorno più a rischio è mercoledì 30.
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Foto Roberto Pili