Lentamente le persone sfollate a causa della violenta ondata di maltempo stanno rientrando a casa. La conferma arriva dai dati aggiornati della Protezione Civile regionale. In particolare 1.182 persone che sono state costrette a lasciare l’abitazione sono ora “autonome” e hanno chiesto ospitalità ad amici e parenti. A Olbia attualmente sono ancora assistite 131 persone, 40 a Uras, 60 a Solarussa, 25 a Terralba, mentre altre due persone sfollate a Torpè si trovano ora in una residenza sanitaria assistenziale. In totale attualmente gli sfollati sono 1.440. Dopo l’emergenza della prima ora, un migliaio di persone sono rientrate a dormire nelle loro abitazioni, grazie anche al ripristino dei servizi e al lavoro dei soccorritori portato avanti in questi giorni. I più numerosi si trovano in Gallura, la zona più colpita dall’alluvione con 13 dei sedici morti che si sono contati in Sardegna. Proprio nella notte un’anziana è stata salvata a Putzolu, una frazione di Olbia. Tuttavia pesantissimi sono anche i disagi e i danni nell’Oristanese e nel Nuorese.
I soccorsi, coordinati dalla Protezione Civile nazionale, sono andati avanti senza particolari problemi. Vigili del fuoco, militari del Genio e centinaia di volontari per tutta la notte hanno continuato a liberare case e cantine dall’acqua. A Olbia l’anziana salvata dai pompieri era nella sua casa. Nessuna traccia, invece, dell’agricoltore di Bittì scomparso nelle campagne di Onanì e per il quale proseguono le ricerche.