Venti locali ispezionati, cinque esercizi pubblici chiusi, oltre 900 persone identificate di cui 160 straniere. Sono i numeri dell’attività pianificata dalla Questura e svolta per tutta l’estate con la collaborazione delle altre forze di polizia, per frenare la mala movida in centro storico a Cagliari.
Accanto agli agenti della polizia di Stato al lavoro carabinieri, Guardia di finanza, polizia locale e polizia stradale. Complessivamente sono state 900 le persone identificate della quali 160 straniere, una persona è stata arrestata per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, 4 sono state denunciate per esplosioni pericolose e per guida in stato di ebbrezza.
Dal controllo di circa 50 veicoli da parte della Polizia Stradale, sono state accertate una decina di contestazioni al Codice della Strada, mentre dopo i controlli della Squadra Amministrativa nei confronti di una ventina di esercizi pubblici, sono scattate otto sanzioni per vendita di alcolici a minorenni. Cinque sono stati gli esercizi pubblici chiusi dal Questore, a Cagliari e in provincia per problematiche legate all’ordine e alla sicurezza pubblica.
“Grande rilievo – spiegano dalla Questura – nel corso dell’attività, è stato dato al fenomeno delle bande giovanili multietniche, spesso responsabili di episodi di microcriminalità: in un paio di occasioni, i minori sono stati riaffidati alle famiglie convocate in Questura”.
“A corollario di tali servizi, nello stesso periodo – precisano dalla Questura – , è stata altresì su tutti i fronti l’attività ordinaria di controllo del territorio della Polizia di Stato: 400 sono stati i posti di controllo effettuati ed oltre 6000 le persone identificate. Tra le misure di prevenzione, a seguito di istruttoria della Divisione Anticrimine, il Questore ha emesso 10 avvisi orali, 3 fogli di via obbligatori, 3 ammonimenti per atti persecutori e 3 per violenza domestica”.
Sotto il profilo investigativo “è stato dato impulso all’attività di contrasto alle truffe agli anziani, fenomeno particolarmente odioso ed allarmante – evidenziano dalla Questura – . Nei mesi di riferimento, la Squadra Mobile ha sottoposto 6 soggetti a fermo di polizia giudiziaria, denunciandone altri due in stato di libertà, in tre distinte operazioni, di cui una in concorso con l’Arma dei Carabinieri. I soggetti sottoposti a fermo, spacciandosi per Carabinieri, inducevano le vittime ad effettuare rilevanti esborsi di ori e denaro, facendo leva su un grave pericolo imminente corso dai rispettivi figli o nipoti. Nel complesso sono stati recuperati circa 10mila euro in contanti e svariati gioielli per un valore di alcune decine migliaia di euro”.
[Foto d’archivio]