Madri e bambini in fuga da Mariupol e Kiev accolti a Nuoro

Sono arrivati a Nuoro questa mattina dopo un viaggio di due giorni e 1.700 chilometri sulle spalle, una trentina di profughi provenienti da diverse zone dell’Ucraina.

Erano con i volontari della missione umanitaria dei Servizi viaggi della salute (Svs), che all’arrivo in Polonia hanno consegnato anche tre tonnellate di farmaci destinati alle zone di guerra. Quindici degli sfollati sono donne, mamme e nonne che accompagnano 12 bambini, nel gruppo un solo uomo. Ventidue dei profughi si sono ricongiunti con i familiari che si trovano già in Sardegna, gli altri verranno sitemati in un grande appartamento in città in fase di allestimento, nel frattempo saranno ospitati negli alloggi della Svs.

Tutti sono scappati dalle città assediate di Mariupol e Kiev ma anche da Leopoli, per arrivare al confine polacco di Przemyśl, 12 chilometri in linea d’area dai luoghi del conflitto, e qui sono stati prelevati dai volontari sardi. Ad attenderli a Nuoro, nel quartiere il Borghetto, il sindaco Andrea Soddu e gli uomini della Protezione civile che hanno garantito una prima accoglienza.

“I profughi che rimarranno in città saranno da noi assistiti con beni di prima necessità, abbigliamento e medicine – spiega Antonello Delogu, volontario della Svs – mentre dei minori si occuperanno i servizi sociali per quanto riguarda il loro inserimento nelle scuole o nei centri giovanili. L’obiettivo principale – chiarisce – è lavorare per l’integrazione di tutti. A questo scopo ci siamo già dotati di tre interpreti che li seguiranno passo passo” .

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