Un incontro con la Regione entro la prima settimana di ottobre, altrimenti scatta la mobilitazione. E’ quanto deciso dai 105 lavoratori della Vesuvius di Macchiareddu, riuniti oggi in assemblea dopo che la multinazionale inglese dell’acciaio aveva annunciato nei giorni scorsi la chiusura dello stabilimento entro il 31 dicembre. Con la fermata della produzione perderebbero il posto di lavoro circa duecento persone tra dipendenti diretti e indiretti. “Oggi, durante l’assemblea, i dirigenti della Vesuvius hanno impedito al sindaco di Assemini e alla stampa di visitare lo stabilimento – ha raccontato Giampiero Manca di Filctem Cgil – questo ci dà la dimostrazione di come opera questa multinazionale, noi faremo il necessario perché si arrivi a una soluzione”.
Tore Sini di Uiltec Uil ha spiegato che “per ora siamo in stato di agitazione, i lavoratori sono tutti spaventati e in mancanza di risposte siamo pronti a mobilitarci”. Ieri, intanto, l’assessorato regionale dell’Industria ha fatto sapere che chiederà a breve un incontro urgente con azienda e sindacati per esaminare la situazione della Vesuvius. “Non possiamo accettare una decisione simile – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – vogliamo capire meglio quali sono i motivi alla base di questa scelta e, soprattutto, se esistano le condizioni per mantenere in piedi una realtà imprenditoriale che dà lavoro a centinaia di persone tra dipendenti e indotto. Il tessuto produttivo della Sardegna non può perdere ulteriori pezzi”.
“Questo della Vesuvius è l’ennesimo caso di ‘sedotti e abbandonati’ nel nostro comparto industriale”. Lo scrive in un post su Facebook il sindaco di Assemini, Mario Puddu (Movimento Cinquestelle). “Viviamo in una società in cui i lavoratori non sono uomini con i loro diritti ma numeri che servono a fare profitto – spiega Puddu – tanto che quando queste multinazionali si rendono conto di poter guadagnare di più altrove, fanno i bagagli e se ne vanno. Ma la politica che spesso è stata complice di tutto questo, non può restare inerme e nel mio piccolo farò sentire la mia voce in nome dei lavoratori di Vesuvius”. Il sindaco ha poi aggiunto, al telefono con l’ANSA: “Ogni azienda che chiude è il risultato del fallimento della politica di una Regione assente e autoreferenziale”. Puddu ha anche ringraziato i 105 che stamattina “mi hanno accolto in assemblea, è stata l’occasione per ascoltare le loro ragioni e manifestare la vicinanza dell’amministrazione”. Occasione che ha rischiato di saltare visto che, hanno raccontato i sindacati, “l’azienda non aveva intenzione di aprire i cancelli al sindaco”.
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