L’università di Oristano è salva: revocato lo sfratto dal Monastero del Carmine

A poche ore dalla scadenza del termine fissato, l’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, ha revocato la diffida a lasciare i locali di sua proprietà del Monastero del Carmine notificata due settimane fa al presidente del Conzorzio Uno che gestisce i corsi universitari oristanesi. Lo ha reso noto la stessa Amministrazione provinciale sottolineando che la revoca della diffida non è una marcia indietro ma il risultato positivo di una operazione che ha consentito all’amministratore straordinario di mantenere la promessa che la sede universitaria non avrebbe chiuso per il mancato pagamento di un affitto. Accogliendo le sollecitazioni dell’amministratore straordinario della Provincia – ha spiegato l’ente – la Regione si è, infatti, impegnata a fornire al Consorzio Uno le risorse finanziarie necessarie a pagare il canone di affitto di 178mila euro all’anno richiesto dalla Provincia. Questo, secondo Torrente, consentirà da una parte la regolare prosecuzione dei corsi universitari e dall’altra il rispetto degli obblighi contabili che la legislazione nazionale sulle società partecipate impone alla Provincia. La vicenda, comunque, non si chiuderà qui, perché pochi giorni fa nel corso di una affollata pubblica assemblea il presidente del Consorzio Uno aveva ribadito che a norma di Statuto costitutivo del Consorzio, di cui la Provincia è socio fondatore, nessun canone è dovuto alla Provincia da parte del Consorzio per l’uso dei locali del Monastero. Nel corso della stessa assemblea l’amministratore straordinario della Provincia aveva, invece, annunciato l’uscita dell’ente dal Consorzio Uno nel rispetto delle norme sulle società partecipate.

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