L’omicidio di Francesca Deidda, l’avvocato del fratello: “Andrea mi chiede perché, non vuole vendetta”

“Per Andrea Deidda oggi non è Natale: un velo di tristezza offusca la gioia di queste festività. L’assenza di sua sorella Francesca e la certezza del non ritorno si fa sentire profondamente, lasciando un vuoto incolmabile. Il calore delle luci natalizie non riesce a scaldare il suo cuore avvolto dal dolore. I ricordi di una infanzia felice insieme, uniti davanti alle luci che adornano l’albero di casa scintillante e custode di regali e sorprese, affiorano, dolci e amari, come le melodie delle canzoni festive”.

Lo scrive l’avvocato Gianfranco Piscitelli nel suo profilo Facebook pubblicando una foto di Andrea Deidda, che lui rappresenta e di Francesca, la 42enne sparita da San Sperate, il 10 maggio scorso e i cui resti furono poi trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. Il marito, Igor Sollai, 43 anni e reo confesso del delitto, è in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.

“Un nodo alla gola lo stringe – scrive l’avvocato Piscitelli riferendosi ad Andrea Deidda -, impedendo alle parole di esprimere appieno la sofferenza. Il pensiero costante rivolto a Francesca che non c’è più perché barbaramente uccisa da quell’uomo che per oltre vent’anni ha amato, quell’uomo che doveva proteggerla, come falsamente le aveva giurato, rende ogni momento pesante. La speranza di un futuro sereno sembra lontana, un miraggio nel deserto del dolore”.

E poi il legale aggiunge: “Giustizia e verità per Francesca sono oramai affidati ad uomini che giudicheranno con i codici. Andrea, a cui sono vicino non come avvocato di fiducia ma come un fratello maggiore, non mi trasmette desideri di vendetta ma mi guarda triste ed indifeso e si chiede, mi chiede, “perché” – scrive ancora il legale -. Stando a tutti i depistaggi e le false rappresentazioni dell’orrendo gesto rappresentate dall’assassino di Francesca, non so se io o la Giustizia terrena riusciremo a rispondere alla sua domanda; ma una risposta vera l’assassino dovrà prima o poi darla a qualcuno a cui non si può mentire e dovrà darla! … E, sino a quel momento estremo, dovrà darla anche a se stesso quando, nelle notti di Natale ed in tutte le notti che passerà a scontare la sua certa pena terrena, dovrà confrontarsi con se stesso”.

“Che la luce di queste feste possa, nonostante tutto, portare un po’ di conforto e pace al caro Andrea – conclude il legale – che continua a guardare con gli occhi lucidi la foto che stringe tra le mani e mi affida per mostrarla a chi amava Francesca ritornando col pensiero ad attimi di gioia e felicità. Buon Natale dolce Francesca, ovunque tu sia”.

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