Lollove, borgo medievale con 12 abitanti. I progetti di rilancio, tra nuovi residenti e turismo lento

Andrea Tramonte

di Andrea Tramonte

Oggi ci abitano appena dodici persone e di recente Lollove ha perso un altro abitante: è scomparsa la memoria storica del borgo nuorese, signora Gavina, morta poco tempo fa all’età di cento anni. Ma il centro negli ultimi anni cerca di resistere e in qualche modo riesce anche a guardare al futuro, provando a delineare nuovi scenari in grado di riportare le persone nel paese. “Negli ultimi tempi abbiamo raggiunto cento per cento di residenti in più: numeri minimi ma in netto aumento”, racconta Simone Ciferni, promotore del progetto Lollovers. Tre anni fa ha ripreso in mano l’azienda agricola di famiglia coinvolgendo genitori, zii e cugini, con l’obiettivo di dare un impulso alla vita del borgo provando a coinvolgere i turisti grazie a una offerta esperienziale: pernottamenti diffusi, agriturismo, offerta di laboratori e di percorsi culturali e naturalistici. Insieme a questo, ha fondato anche una associazione – “Uniamoci Lollove” – che ha messo insieme altri residenti e proprietari di alcune delle 70 casette del luogo, per provare a creare economia e dare un appeal nuovo al paese. I risultati iniziano a vedersi. Lollove è stato inserito nella guida dei Borghi d’Italia del 2022 e parteciperà alle iniziative previste per i borghi iscritti. 

L’origine di Lollove è medievale. Un piccolo paese fatto di vicoli in acciottolato e case basse in pietra, quasi incastonato tra le montagne. Passeggiare tra le casette è un’esperienza unica, in un tempo che sembra essere sospeso. Narra la leggenda che alcune suore furono cacciate a sassate dagli abitanti e lanciarono una maledizione: “Lollove as a esser chei s’abba è su mare, no as a crescher nen parescher mai”, che significa: “Lollove sarai come acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”. Una sentenza che per ora si è rivelata esatta ma ora gli animatori del borgo provano a far crescere Lollove, per non cedere alla rassegnazione di vederlo spopolato. Nel 1950 vi abitavano 450 persone e l’idea è quella di creare le condizioni per raggiungere nuovamente quella cifra nei prossimi anni. Intanto alcuni abitanti si danno da fare. Lollovers è nato tre anni fa e propone una serie di esperienze per i turisti. “Cerchiamo di far vivere alle persone la quotidianità del borgo – spiega Ciferni – con laboratori gastronomici e passeggiate nella natura. Ci prendiamo cura dell’orto con gli ospiti e facciamo vivere la freschezza dei nostri prodotti. Proponiamo il laboratorio del formaggio durante il quale i visitatori possono produrre la ricotta, e quello del pane per la produzione delle paneddas. Ma anche passeggiate nella natura, visite alla casa museo, oltre naturalmente ai pasti nell’agriturismo dove valorizziamo i nostri prodotti locali”. 

Di recente il Comune di Nuoro insieme all’associazione dei residenti e 21 partner ha partecipato al bando nazionale sui borghi, che avrebbe attirato nel paese investimenti cospicui in grado di dare un impulso decisivo alla rinascita di Lollove. Il bando poi è stato vinto da Ulassai, ma in Comune – dopo aver assorbito la delusione – non intendono demordere. “Non ci scoraggiamo e andiamo avanti”, dice Valeria Romagna, assessora al Paesaggio. “Non è che siccome non abbiamo ottenuto il finanziamento non facciamo nulla. Andremo avanti per step”. L’obiettivo è quello di ristrutturare le case – private e pubbliche – in ottica di efficientamento. Migliorare la viabilità interna e i collegamenti (a breve verrà rifatta la strada che collega Lollove a Nuoro). “Vogliamo rianimarlo e riabitarlo – prosegue l’assessora – e fare in modo che diventi icona di un altro modo di vivere. Che funzioni sia per i residenti sia in chiave turistica. L’impronta è quella del turismo detox: valorizzare le sue mancanze, peculiarità che possono essere attrattive. Un luogo dove si può vivere in modo più lento, sospeso”

Andrea Tramonte

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share