Lite tra coinquilini finita con l’omicidio, l’arrestato: “Rubava dalla mia camera”

Ha parlato per circa mezz’ora davanti al gip del tribunale di Cagliari, Roberto Cau, spiegando di aver sferrato le coltellate perché a sua volta aggredito. Francesco Massa, 64 anni, ambulante, arrestato dalla Squadra mobile per aver ucciso Massimiliano Lilliu, cuoco 33enne, durante una lite in un appartamento condiviso tra lavoratori stagionali di via della Doline, nel quartiere Is Mirrionis di Cagliari, è stato interrogato in carcere, assistito dal difensore Mauro Massa. Secondo il suo racconto, tutto sarebbe nato dopo la scoperta di furti nella sua camera, dei quali Massa accusava la vittima. Da qui l’acceso litigio tra i due, sfociato nell’aggressione e culminato con la morte di Lilliu, raggiunto da 13 coltellate, otto al busto e cinque alle spalle, quando probabilmente il cuoco era già a terra. Nessun accenno, invece, alle tensioni legate alle spese per l’elettricità, movente ipotizzato nelle primissime fasi dell’indagini. “Troppe lavatrici e troppe luci accese”, sarebbe stata questa la continua lamentela di Massa.

Leggi anche: Lite tra coinquilini finisce nel sangue: l’arrestato aveva già ucciso un 19enne

L’arrestato ha invece confermato di aver chiesto ad un altro coinquilino, una volta compiuto l’omicidio, di chiamare la polizia. L’uomo è stato bloccato dagli agenti della Mobile mentre si allontanava dall’abitazione: aveva ancora i vestiti sporchi di sangue. Il coltello da cucina usato per uccidere è stato ritrovato all’esterno della casa, gettato da una finestra. Ora il giudice per le indagini preliminari dovrà scrivere l’ordinanza di custodia cautelare che potrebbe essere pronta già domani. Nel 1995 Massa aveva già ucciso con una coltellata alla gola un 19enne ed era stato condannato a 22 anni di reclusione.

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