Nella Sardegna sotto l’assedio degli incendiari continuano le opere di bonifica dopo la grande paura di ieri che ha devastato la costa orientale della Sardegna, quella dove si spinge il maestrale, che è un vento di nord-ovest.
Nel rogo più importante, quello tra Posada e Siniscola, dove in fumo sono andati centinaia di ettari, anche a ridosso delle abitazioni, la situazione è sotto controllo. Ma ieri si sono vissute vere e proprie scene di panico con 600 evacuati, tra residenti e turisti. Sono durati ore e ore i lanci di acqua fatti dai canadair e dagli elicotteri della flotta regionale. Ma a terra , da più di 24 ore ormai, continua il lavoro di vigili del fuoco, barracelli, volontari, carabinieri e agenti di polizia. Visto il buon esito delle bonifiche, i 600 evacuati sono tornati nelle proprie case in queste ore: hanno passato la notte in strutture della costa messe a disposizione della Protezione civile.
Ci sono, invece, ancora focolai accesi a Gairo, in Ogliastra, altro epicentro dell’assedio con una cinquantina di ettari bruciati. Lì anche stamattina sono entrati in azione tre Canadair: due provenienti dalla base operativa di Fiumicino, uno decollato da Olbia.
Riaperta durante la notte la Statale 125, chiusa ieri proprio perché verso l’Orientale sarda si spingeva il fuoco. Ieri pomeriggio è stata bloccata al traffico, ugualmente per ragioni di sicurezza, la 131 Dcn: la luce verde si è accesa intorno alle 22.