“È indescrivibile quello che sto provando in questo momento, sono contento di essere ritornato. Adesso voglio recuperare velocemente, ma soprattutto ho bisogno di ritrovare tranquillità e serenità”. Così Roberto “Massiccione” Zanda, sbarcato ieri notte dall’aereo che da Torino dopo cinque mesi lo ha riportato a Cagliari.
L’ironman sardo rientra nell’Isola dopo quasi cinque mesi dalla Yukon Artic Ultra, la maratona estrema lungo i ghiacci del Canada, diventata un incubo quando ha smarrito il percorso tracciato ed è stato costretto a sopravvivere per quasi 14 ore all’aperto a meno 50 gradi, una drammatica esperienza che gli è costata l’amputazione degli arti. Ieri notte in aeroporto c’erano decine di persone, soprattutto paranti e amici di “Massiccione” che hanno voluto subito voluto testimoniargli affetto e vicinanza.
Un applauso appena le porte scorrevoli del terminal arrivi si sono aperte e poi in coro: “Ciao Roberto”. Un affetto che Zanda ha ricambiato sorridendo e alzando il braccio bionico al cielo. Poi ha anche fatto alcuni passetti, come un balletto, con le sue gambe nuove bioniche. Quindi il bagno di folla, scortato dalle forze dell’ordine e dalla moglie Giovanna Caria. Oggi Roberto Zanda sarà ricoverato al Brotzu dove saranno avviati una serie di accertamenti per proseguire la riabilitazione. Successivamente sarà trasferito alla Clinica San Salvatore per proseguire con il percorso.
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Alla storia dell’Iron man sardo Sardinia Post Magazine aveva dedicato un servizio di approfondimento: Medaglie d’oro e anni d’argento, a firma di Manuel Scordo. Qui la sezione shop.