“Se fare domande al sovrintendente vuol dire che viene meno il rapporto di fiducia allora la concezione del Maestro Colabianchi di collaborazione fiduciaria è lontana anni luce dalla mia. Dei tanti quesiti che gli ho rivolto su questioni da chiarire all’interno del teatro forse l’ultima è quella che ha gradito meno tanto da rispondermi che non era materia di mia competenza”.
Lo afferma, in una nota, il maestro Luigi Puddu, al quale è stato revocato l’incarico di direttore artistico del Teatro Lirico. “E mi riferisco – osserva Puddu – al salato conto da pagare che il Tar Sardegna ha notificato al Sovrintendente con sentenza 327 del 3 maggio scorso relativamente al bando di concorso per caporeparto della sartoria, vicenda che ha visto il Teatro soccombere nel ricorso presentato da un candidato ingiustamente collocato ultimo in graduatoria e ora assunto dallo stesso Teatro alla luce della sentenza passata in giudicato”.
“Responsabilità – continua – ben definite di cui ho chiesto notizie al Maestro Colabianchi ricevendo in cambio un garbato invito a farmi i fatti miei tradotto, nella pratica, col provvedimento di ieri. Sulle capacità professionali il Sovrintendente dovrebbe valutare le proprie e impegnarsi di più nel lavoro considerato che nella programmazione lirica che ha inviato nelle scorse settimane al Consiglio di Indirizzo, senza avvertirmi o darmi la possibilità di svolgere il mio incarico, – prosegue Puddu – non ha neanche saputo specificare, per i titoli “Orfeo ed Euridice” di Gluck e “La figlia del Reggimento” di Donizetti da lui scelti, i nomi dei registi, dei direttori d’orchestra, i cast dei cantanti, gli allestimenti scenici ed i costi dettagliati delle produzioni sostituito con sole macrovoci economiche prive di ogni riferimento delle singole spese”. “Impossibile collaborare a queste condizioni – conclude l’ex direttore artistico – oltre a tutte le questioni irrisolte dal lato organizzativo che, dall’esterno, non si notano ma, viste da dentro, assumono tutt’altra dimensione”.
Il Soprintendente del Lirico Nicola Colabianchi, chiamato in causa dopo la revoca dell’incarico di direttore artistico a Luigi Puddu ha commentato: “Non desidero entrare in polemiche di alcun tipo. Per il Teatro parlano i fatti: i bilanci in attivo, gli ottimi risultati artistici e il grande successo di pubblico, una programmazione che non si è mai fermata nonostante la pandemia, un clima sereno. Il Teatro è una macchina complessa ma sana. Sono veramente dispiaciuto che non ne sia stato compreso il funzionamento”.