Lingua blu, protesta dei pastori sulla 131. Floris: “La Regione ha sbagliato tutto”

Erano appena un centinaio, molti di meno che nelle precedenti occasioni, ma molto più “arrabbiati” gli attivisti del Movimento pastori sardi (Mps) che alle 14,15 hanno diviso in due la Sardegna bloccando il traffico sulla Statale 131, all’altezza del km 103. La campagna autunnale del Movimento è tutta concentrata sul dramma della Blue tongue, il virus che sta decimando il patrimonio ovino dell’isola contro il quale ogni intervento si è dimostrato finora inefficace.

Il leader dell’Mps, Felice Floris, non ha dubbi: “La Regione finora ha sbagliato tutto, il nemico non è la pecora ma il moscerino che diffonde il virus”. La Giunta regionale è nel mirino dei pastori per la mancata disinfestazione delle campagne, per aver puntato tutto sui vaccini e anche per i mancati controlli nei porti sul bestiame che arriva dalla penisola e dall’estero. Intanto le pecore negli ovili muoiono a centinaia, gli aborti non si contano e quelle che sopravvivono restano “invalide”. “Questa è la battaglia finale”, ha detto Floris annunciando nuove assemblee del Movimento nelle prossime settimane in vista di una grande manifestazione da tenersi a Cagliari in tempi brevi.

Al presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, i pastori chiederanno, più o meno provocatoriamente, il riconoscimento della “invalidità permanente” delle pecore colpite dalla Lingua blu e il conseguente risarcimento dei danni. Nel mirino degli allevatori sardi anche i veterinari delle Aziende sanitarie locali. Nei certificati di morte non parlano di Blue tongue, ma di salmonella e altre cause, che però per i pastori non sono altro che effetti collaterali dell’epidemia. Il blocco della Statale 131 è durato appena una trentina di minuti. Poco più di un’azione dimostrativa, ma non è mancato qualche momento di tensione quando una Mercedes nera ha cercato, senza riuscirci, di dribblare i manifestanti che stavano prendendo posizione sulla carreggiata.

Pronta replica della Regione Sardegna alle accuse dei pastori. “Le misure che la Regione sta attuando per contrastare l’epidemia della Lingua blu in Sardegna – ha detto l’assessore della Sanità Simona De Francisci – stanno da una parte intensificando le precedenti azioni di profilassi e dall’altra, trattandosi di vaccini inattivati o ‘spenti’ senza dunque effetti collaterali, non stanno creando i danni di precedenti campagne. Anzi, chi ha vaccinato per tempo, oggi può contare su greggi non attaccate dal virus. Senza contare che, per non penalizzare ulteriormente non solo il comparto ovino ma anche quello bovino, la Regione ha ottenuto il via libera dal ministero della Salute per la movimentazione sia in Sardegna che nel resto d’Italia”.

“Quanto all’insetto vettore – ha continua l’assessore – il decreto che ho firmato a metà settembre prevede norme specifiche di profilassi diretta (lotta all’insetto Culicoides e smaltimento carcasse), e la distribuzione agli allevatori di particolari repellenti per ovini. È ovvio che, in un momento di emergenza, confidiamo anche nella collaborazione degli allevatori, che devono attuare ogni intervento per migliorare la biosicurezza degli edifici e dei locali di ricovero degli animali”. Sempre sul fronte della vaccinazione – ricorda la Regione – per evitare qualsiasi problema e di ottimizzare le scorte di vaccino sono state impartite direttive ai Servizi veterinari per escludere dalla vaccinazione le aziende con infezione in atto e nel decreto è precisato che la profilassi vada indirizzata prioritariamente nelle aziende ovine al di fuori del buffer dei 4 km dai focolai. Gli obiettivi del provvedimento per il 2013 sono infatti di proteggere gli animali non ancora interessati dal virus e quindi garantire la movimentazione degli animali.

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