L’incubo di una madre: “Il ladro in auto, con la mia bimba a bordo”

“Non date niente per scontato, anche se dovete scendere un secondo dall’auto non lasciate i bambini a bordo e prendete le chiavi”. Una donna cagliaritana ha vissuto attimi di terrore ed è riuscita a cacciare un uomo che cercava di portarsi via la sua auto con a bordo la figlia. “Ho deciso di raccontare la mia esperienza su Facebook per mettere tutti in guardia e sperare che a nessuno capiti quello che mi è successo e, soprattutto, quello che poteva succedere: perché vivo ancora la sensazione di quell’uomo che scappa con la mia piccola a bordo”. La donna è scesa dall’auto per chiedere un’informazione e subito dopo si è ritrovata un giovane al posto di guida che cercava di metterla in moto, con la bimba piccola che scalciava e urlava nel seggiolino. “In casi del genere lascio l’auto accesa, ma ho sentito come una voce che mi ha detto di non farlo ed è stata la nostra salvezza”.

Sono stati momenti drammatici quelli che ha vissuto in un popoloso quartiere di Cagliari: si è fiondata dentro la sua auto e ha cominciato una collutazione con lo sconosciuto che alla fine ha abbandonato la preda lasciando madre e figlia in lacrime. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi e, dopo lo choc e la formale denuncia, la donna ha deciso di raccontare sui social il dramma che ha vissuto per mettere in guardia i suoi concittadini: “Alle 18:40 sono morta – esordisce -. Ma riesco ancora a piangere e a tremare, ed in questo momento continuo a farlo mentre scrivo. Non auguro a nessuno l’esperienza che ho vissuto, ma ve la racconto affinché possiate mettere in guardia voi stessi e i vostri amici/parenti”.

Nel lungo e dettagliato racconto la donna spiega perché sia dovuta scendere un attimo dall’auto, spegnendo per fortuna il motore, lasciando la piccola a bordo mentre chiedeva informazioni a un passante sul numero civico esatto dove recuperare l’altro figlio che si trovava a casa di un’amichetta. In quei pochi attimi lo sconosciuto vestito di nero è entrato in azione. “Mi giro per risalire in macchina e trovo un ragazzo vestito per bene che cerca di mettere in moto – racconta su Facebook -. Lì per lì avevo quasi il dubbio che la macchina non fosse la mia perché sembrava una scena surreale, ma in una frazione di secondo realizzo che la macchina è la mia perché sento mia figlia che gli urla ‘vattene‘ e vedo che da calci al sedile di guida visto che lei era seduta nel rialzino dietro di lui”.

“Per non perdere tempo sono entrata dal lato passeggero quasi in volo, tanto che mia figlia ha detto che sembravo un gatto che salta sui muri – spiega a Sardinia Post-. Lui stava cercando di accendere l’auto, ma non conosceva il sistema e per fortuna ha perso tempo. Con una mano cercavo di fargli togliere le chiavi dal quadro e con l’altro lo colpivo, ma lui continuava mentre mia figlia gli urlava di lasciarmi stare”. Nonostante il blitz non fosse andato subito a buon fine, l’uomo vestito di nero non ha desistito. “Continuava a provare ad accenderla e lamentandosi della mia reazione mi chiedeva che cazzo volessi. Era tutto così surreale. Son riuscito a strappargli la mascherina dal volto – spiega la donna, rivivendo quegli attimi di paura mista ad adrenalina – per liberarsi di me mi ha dato una forte gomitata, ho battuto sullo specchietto retrovisore che si è rotto assieme al parabrezza ed è scappato”.

Una madre che difende la figlia tira fuori una forza sovrannaturale e la reazione della donna ha evitato che l’uomo partisse con la piccola. “Quando lui è uscito dalla macchina io sono passata al lato guida e ho cercato di inseguirlo ma a un certo punto sono impazzita dal pianto, ho frenato di botto, sono scesa e mi sono stretta al petto mia figlia”. Per fortuna il malvivente non aveva preso dall’abitacolo il portafogli e il telefonino della donna. “Ho chiamato subito il 112 e sono arrivate tre volanti della polizia che hanno perlustrato la zona per cercarlo. Poi sono andata a presentare denuncia ai carabinieri spiegando loro che non si trattava di uno sbandato, ma un giovane curato e ben vestito – conclude -. Mia figlia ha raccontato di averlo visto qualche attimo prima dall’altra parte della strada e all’improvviso se l’è ritrovato a bordo: ora è lei che sta soffrendo per questo trauma. Ma anche io non riesco a non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se fosse riuscito a scappare con lei. State attenti, sempre. Mi raccomando”.

Marcello Zasso

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