Libro dedicato a Boe, lite su consenso. Lui: ‘Non autorizzato’. Autrice: ‘L’ok c’è’

C’è una presunta “assenza di consenso” dietro la pubblicazione del libro di Matteo Boe pubblicato da Il Maestrale e per il quale l’ex bandito ha chiesto il ritiro. Dal 9 gennaio era stato0 distribuito nelle edicole, insieme al quotidiano La Nuova Sardegna. Poi il ricorso.

Il libro si intitola ‘Matteo Boe: la vita il carcere e la libertà’. Lo ha scritto la giornalista Laura Secci, che ha avuto con il lulese una lunga corrispondenza duranti gli anni del carcere. Il presunto mancato consenso è emerso nell’udienza di merito davanti al giudice monocratico del tribunale di Nuoro, Salvatore Falzoi, che si è riservato di decidere sul ricorso presentato dall’avvocata Annarita Mureddu il 7 gennaio, per conto dell’ex latitante di Lula, protagonista di una rocambolesca evasione dal carcere dell’Asinara (nel 1986), tornato in libertà il 25 giugno 2017 dopo 25 anni di reclusione.

La discussione delle parti si è tenuta dopo che lo stesso giudice aveva accolto la domanda cautelare dei legali di Boe che avevano sollecitato e ottenuto lo stop alla distribuzione. All’udienza di oggi era presente oltre a Boe, anche la Secci accompagnata dai suoi legali, Pina Franca Mastroni, Pietro Antonio Sanna, Gianni Pinna e Giuseppe Podda. Presente anche la casa editrice con l’avvocato Paolo Tuffu.

“Riteniamo di aver apportato elementi sufficienti a chiarire la piena legittimità dell’operato dei nostri assistiti, la giornalista Laura Secci e la casa editrice il Maestrale – hanno detto all’Ansa al termine dell’udienza i legali -, ivi compreso il consenso scritto a suo tempo rilasciato da Boe per la pubblicazione dell’opera. Fermo restando che trattasi di un romanzo-verità, quindi di una biografia romanzata, frutto dell’ingegno della dottoressa Laura Secci che neppure necessitava del prestato consenso”.

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