Salvatore Usala torna alla carica, stavolta col governo di Matteo Renzi. “Entro e non oltre il 15 aprile – si legge nella lettera appena inviata a Palazzo Chigi – si convochi un tavolo interministeriale (Sanità, Politiche sociali ed Economia), allargato a regioni ed associazioni, per la predisposizione di un Piano Nazionale per le Non Autosufficienze (Pnna)”.
Il problema è sempre lo stesso, come fa notare Usala, malato di Sla e ormai da anni sul fronte in difesa delle risorse che dovrebbero permettere una vita quanto più normale non solo a chi soffre gravi patologie come la sua, ma anche alle famiglie. “Invece – scrive Usala – si continuano a tagliare le risorse destinate al welfare, con l’unico risultato di negare diritti sociali costituzionalmente garantiti”.
Usala, che è a capo del ‘Comitato 16 Novembre’, nato “per difendere i diritti di decine di migliaia di disabili gravi e gravissimi che rischiano di essere lasciati soli”, non arretra rispetto alla sua posizione: “Il piano per le non autosufficienze è principalmente finalizzato a garantire il potenziamento dell‘assistenza domiciliare, per evitare che i malati siano costretti a vivere in una residenza sanitaria assistita”.
Usala chiede al Governo anche “l’immediato sblocco del Fondo nazionale per la non autosufficienza relativo al 2014, con ripartizione alle Regioni mediante un decreto di attuazione e nel rispetto dei criteri e degli impegni assunti dal precedente Esecutivo Letta”. Ovvero, “l’aumento di 75 milioni per i disabili gravi e gravissimi”. Usala sollecita infine la “riforma dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), in modo nel calcolo reddituale non vengano considerate anche tutte le prestazioni monetarie erogate dallo Stato o da Enti pubblici con finalità assistenziale, anche se esenti da tassazione”.