L’enologo dei Vip, Andrea Pala: “Ecco il mio vermentino della Gallura che nasce nel mare dell’isola di Culuccia”

di Ilenia Mura

Miglior enologo 2021: Andrea Pala, 38 anni di Luras, corteggiatissimo dalle cantine fra le più rinomate in Italia, padre di un vermentino Docg di Gallura, Donna Ma’, che profuma letteralmente di mare. E non solo perché nasce da vigne a sette metri dalle silenziose spiagge dell’isola di Culuccia, vicino all’arcipelago di La Maddalena. Piuttosto perché – questo bianco che incarna il carattere di terre dove batte forte il Maestrale – matura e prende corpo nei fondali del nord Sardegna, da acini d’uva selezionati per poi essere immersi nelle acque della peschiera dell’azienda, su nasse utilizzate per coltivare le ostriche. A ingaggiarlo, fra gli imprenditori vitivinicoli che gli hanno fatto la corte? In questo caso il titolare dell’azienda agricola Culuccia: Marco Boglione (Mr Kway, già patron di Superga, Sebago e Robe di Kappa).

Il vino che ci presenta, nell’intervista rilasciata a Sardinia Post, è uno degli ultimi nati, il bianco Docg Vermentino Superiore 2022: Donna Ste.


Nella Maremma, in Toscana, firma i vini di Guido Formilli Fendi. In Sardegna, fra lentischi, ginestre, mirto e ginepri, quelli dell’imprenditore torinese Marco Boglione, anche lui, come Fendi, uomo di moda, che nel 2017 ha cambiato vita, comprando l’isola vicino a La Maddalena, per fare il contadino. Ma il ricercatissimo Andrea Pala firma anche i vini della cantina marchigiana Fontezoppa. Una collaborazione che gli ha fruttato l’ingresso come terzo miglior vino bianco d’Italia nell’edizione 2024 del prestigioso annuario “I Migliori Vini Italiani di Luca Maroni”. Con il punteggio di 95, assegnato dalla guida 5StarWines, un altro suo vino (Vermentino Superiore Docg, annata 2021, Tenute Campianatu, Arzachena) è miglior vermentino sardo a Vinitaly nel 2023.

Già presidente nazionale Assoenologi giovani, dal 2016 consigliere nazionale Assoenologi Giovani. Il premio più recente che ha ricevuto: il Franz Haas nel 2022. Enologo dal 2011, appena laureato all’Università di Pisa, rinuncia al proseguimento degli studi e all’ammissione all’Università di Montpellier per iniziare a lavorare nel mondo dell’enologia sarda, vantando una prestigiosa esperienza nell’azienda simbolo dell’Alta Gallura. Nella sua brillante carriera sta ottenendo numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali nei più importanti concorsi mondiali. Le guide di settore? Premiano i suoi vini da diversi anni: dai “Tre bicchieri Gambero Rosso”, alla “Corona di Vini buoni d’Italia”, fino alle “Stelle di Veronelli”.

Ma è dal 2014 che spicca il volo e percorre la strada da libero professionista e consulente, collaborando a più livelli con cantine vitivinicole sarde, per le quali si occupa non solo della vinificazione ma anche del processo produttivo e di posizionamento del prodotto sul mercato.
I suoi vini: soprattutto vermentino, vitigno principe della Sardegna. Non mancano: moscato, cannonau, nebbiolo e cagnulari. Gli ultimi progetti professionali lo hanno visto riuscire nella lavorazione e produzione dell’arvisionadu, antico vitigno autoctono della Sardegna, con solo diciassette ettari presenti in tutta l’isola. Molto ricercato nel settore, dal 2018 collabora con la Bernabei Liquori per poi approdare nelle diverse aziende vitivinicole della Penisola.

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