Dopo il ricorso al Tar annunciato dagli ambientalisti del Grig (Gruppo di intervento giuridico) contro il calendario venatorio (la nuova stagione di caccia comincia il 3 settembre), anche la Lega antivivisezione (Lav) chiede che lo stop delle attività.
“Territori inceneriti, tane, nidi e risorse alimentari sono andati letteralmente in fumo con gli incendi di questa estate. La sopravvivenza per molti animali è compromessa, centinaia di migliaia di animali sono stati arsi vivi, 9 mila ettari sono andati in fumo. Davanti a questi dati impietosi e all’evidente pericolo di moltiplicazione del disastro ecologico dovuto alla prossima stagione venatoria, il governatore Pigliaru e l’assessore all’Ambiente Spano continuano a tacere. È invece indispensabile fare un salto culturale in avanti e usare il buon senso senza cedere alle solite pressioni delle doppiette e senza dar peso alla fanatica presunzione di parte del mondo venatorio di considerarsi il ‘padrone” dei boschi’. Lo chiedono i cittadini, in gran maggioranza contrari alla caccia, che desiderano preservare l’ambiente e la fauna selvatica della Sardegna anziché accanirsi e farla morire per questo assurdo ‘divertimento’ chiamato caccia”.