Le somministrano farmaco a cui era allergica e muore. Aperta un’inchiesta

È morta, mentre era ricoverata in clinica, a causa di un farmaco a cui, a quanto pare, era allergica. La Procura di Cagliari ha aperto un procedimento penale per la morte di una cagliaritana di 76 anni, M. P. M., avvenuta l’8 aprile scorso alla clinica San Salvatore. Lo rende noto lo Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, compresi i presunti casi di mala sanità che ha una sede anche nel capoluogo sardo al quale i parenti dell’anziana si sono rivolti. Il pm titolare del fascicolo, Maria Virginia Boi, ha iscritto nel registro degli indagati un medico quarantenne della struttura e ha disposto l’autopsia sulla salma della vittima, già effettuata il 10 aprile, incaricando quali consulenti tecnici medico legali Antonio Oliva, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Vincenzo Arena, anatomo-patologo al Policlinico universitario Gemelli.

Da quanto spiegano dalla società che cura gli interessi dei familiari dell’anziana, la donna “affetta da Alzheimer, il 24 marzo era stata ricoverata al Policlinico Universitario per una broncopolmonite. Il 4 aprile viene trasferita alla casa di cura San Salvatore. Il 6 e 7 la paziente rispondeva alle sollecitazioni dei familiari e appariva lucida, compatibilmente con il suo stato di demenza – sottolineano dallo Studio 3A – ma nella mattinata dell’8 aprile la figlia è stata contattata e convocata d’urgenza dal medico di turno della struttura per via di complicazioni insorte sullo stato di salute della madre. La giovane si è precipitata in clinica ed ha trovato la mamma vistosamente peggiorata rispetto ai due giorni precedenti, e con applicata la maschera dell’ossigeno per agevolarle la respirazione. Ma la figlia, soprattutto, si è accorta che le stavano praticando, con endovena in infusione, una flebo di “Gelofusine”, di cui ormai era già stata somministrata più di metà sacca. Ed ha subito richiamato l’attenzione dei sanitari, facendo presente che fin dal ricovero al Policlinico, durante la compilazione della scheda d’ingresso, alla richiesta di eventuali allergie di cui fosse affetta la madre, aveva chiaramente precisato che era allergica alle penicilline e all’Emagel, farmaco con gli stessi principi attivi di quello che le stavano somministrando, il Gelofusine. Allergia che era stata scritta e riportata anche nella cartella medica di ricovero compilata al momento della sua accettazione alla casa di cura San Salvatore”.

E dallo studio proseguono nel racconto: “L’infermiera e il medico di turno hanno prontamente staccato la flebo interrompendo l’infusione, che però ormai era già finita in circolo per più di metà del suo contenuto. Sta di fatto che, nonostante le terapie a cui è stata sottoposta nella ore successive, la 76enne non si è più ripresa e, con la figlia al suo capezzale, è spirata alle 15.45 di quello stesso 8 aprile 2018”.

I familiari dell’anziana domenica pomeriggio hanno presentato una denuncia-querela in Questura, raccontando quanto accaduto e sollecitando un’indagine. La segnalazione è poi finita sui tavoli del pm Boi che ha aperto l’inchiesta e disposto l’autopsia. Sequestrate le cartelle cliniche. Adesso bisognerà attendere i risultati dell’autopsia per capire le effettive cause del decesso e verificare se ci sia una connessione con la somministrazione del farmaco errato.  I funerali dell’anziana si svolgeranno domani, venerdì 13 aprile.

La Clinica San Salvatore, in una nota, respinge le accuse. “La struttura respinge fermamente le accuse che le sono state rivolte. Per la Clinica San Salvatore, la salute e la sicurezza dei propri pazienti e ospiti sono priorità assolute e non negoziabili – spiegano nel comunicato -. La struttura ha già fornito tutti i materiali e le informazioni necessarie alle autorità competenti e si è messa fin da subito a loro piena disposizione per una completa ricostruzione di quanto accaduto”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share