Le nuove panchine di Alghero? Realizzate con la terra spazzata nelle strade della città

Saranno collocate in alcuni parchi urbani della città di Alghero le prime panchine, fioriere e blocchi dissuasori “tipo-lego”, realizzati grazie al riciclo delle terre di spazzamento raccolte dal servizio di igiene urbana nel territorio comunale. Si tratta di un primo esempio di riutilizzo di materiali che fino a poco tempo fa erano destinati in discarica e che invece, grazie al trattamento in impianti specializzati, oggi possono diventare materia prima per la realizzazione di oggetti, come le panchine per l’arredo urbano. Ogni mese ad Alghero, l’attività di spazzamento porta alla raccolta di circa 60 tonnellate di materiale: polvere, terriccio, fango, ghiaietto, sabbia, frammenti di carta e plastica, fogliame e ramaglie. 

Il settore Ambiente ha sottratto questi materiali dal conferimento in discarica inviandoli, attraverso la società di gestione del servizio, all’impianto Ecocentro Sardegna, specializzato nel recupero e nel trattamento di scarti. Le terre di spazzamento della città di Alghero sono così entrate a pieno titolo nel computo in positivo della raccolta differenziata: una scelta determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dettati dall’Unione Europea. Oggi Alghero ha superato stabilmente la percentuale del 70 per cento di raccolta differenziata con un 72,3% nel solo primo mese di gennaio 2024.

Il trattamento delle terre avviene in diverse fasi, dal lavaggio per l’eliminazione degli inquinanti, al setaccio, alla separazione delle diverse frazioni recuperabili (pietre, sabbia, metalli, rifiuti organici). L’impianto in fase di realizzazione ad Alghero presso l’area Industriale di San Marco, arriva dopo un accordo di programma del 2020 tra Comune di Alghero, Provincia di Sassari e Consorzio Industriale e un bando PNRR centrato per un valore di oltre 5 milioni di euro. Oltre ad essere in grado di trattare le foglie di posidonia spiaggiata, sarà anche in grado di trattare le terre di spazzamento e quindi di porsi quale punto di riferimento per l’economia circolare di tutto il territorio del Nord Sardegna.

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