“Uno pseudo giornalismo da trogloditi che umilia e offende il popolo sardo e fa passare la Sardegna come una tribù che usa i coltelli tradizionali per ammazzare la gente. Quello andato in onda stamane su Rai3 nella trasmissione Fuori binario è un servizio che per i toni e le parole utilizzate costituisce di per se un atto lesivo della dignità del Popolo Sardo”. Lo denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, in merito alle domande del giornalista della trasmissione ad un artigiano sardo su chi compra i famosi coltelli da collezione, fra le quali “Qualcuno che vuole accoltellare qualcun altro?” oppure “Le donne li usano per l’assassinio?”.
“Domandare ripetutamente se il coltello tradizionale sardo lo si compra per ammazzare e attribuire quell’intento alle stesse donne – attacca Pili – costituisce la più evidente rappresentazione di un modo becero e vergognoso di affrontare in una televisione di Stato. Questa è la televisione pubblica, che non controlla, che manda in onda spazzatura e offende un popolo intero. Basta ascoltare il minuto di trasmissione che ho pubblicato su Facebook per capire cosa riesce a chiedere questa sottospecie di giornalista all’artigiano sardo che produce coltelli. Siamo alla più bieca e troglodita rappresentazione di un popolo e di una terra che nel 2015 deve subire ancora questi cialtroni da quattro soldi che vengono in Sardegna ad insinuare e offendere un’intera comunità. Un personaggio inviato nella colonia di Sardegna ad offendere un’intera isola e un intero popolo. Peggio ancora una tv pubblica che lascia impunemente passare tali vili messaggi. La trasmissione che doveva parlare del trenino verde finisce invece per tentare di far passare i sardi come un popolo arretrato e dedito alla violenza omicida”.
“Tutto questo è inaccettabile perché pagato con i soldi dei contribuenti e senza il benché minimo rispetto dei sardi – conclude il parlamentare ed ex presidente della Regione – per questa ragione la Rai chieda scusa e adotti provvedimenti nei confronti dell’autore di questo vergognoso servizio sulla Sardegna”.