Licenziamento ingiustificato e discriminazione sessuale: con queste accuse i giudici del lavoro del tribunale di Leeds hanno riconosciuto colpevole Massimo Cellino, cagliaritano, ex patron del Cagliari Calcio e oggi proprietario dell squadra di calcio Leeds United.
I fatti risalgono al luglio 2015 quando la quarantenne Lucy Ward, amministratrice della accademia sportiva per ragazzi della Leeds United, venne sospesa dal suo lavoro. “Il calcio non è posto per le donne – avrebbe detto Massimo Cellino – le donne stanno bene in camera da letto o a fare le estetiste”.
Non solo: la Ward sarebbe stata licenziata subito dopo le dimissioni del suo compagno, Neil Redfearn, allenatore nello stesso club, in quanto secondo Cellino “erano una coppia” e dunque andavano allontanati insieme.
La Ward ha così intentato una causa contro il Club sia per i commenti sessisti di Cellino che per il licenziamento considerato ingiusto. Ieri la sentenza dei giudici di Leeds: la donna è ritenuta testimone attendibile e onesta. Il tribunale ha inoltre riconosciuto che il Club non ha rispettato neanche le più basilari norme sul lavoro. Lucy Ward ha accolto la decisione tra le lacrime: “Sono davvero felice, è una grande vittoria difficile da descrivere. Sono orgogliosa di essere parte della squadra, ho trascorso 17 anni a costruirmi una buona reputazione e me la sono vista distrutta dagli attuali proprietari con le bugie. È stato un incubo. Comunque il Leeds United è un club meraviglioso, ed è il mio club”. Riguardo al licenziamento in seguito alle dimissioni del suo compagno, ha affermato “Sono stata trattata come un pezzo di carne, come se fossi il bagaglio di Neil e non una donna con la sua professionalità”.
I rappresentanti del Leeds United si erano difesi sostenendo che la manager aveva preso una quantità eccessiva di ferie per lavorare per la BBC come commentatore alla Coppa del Mondo 2015 femminile in Canada: una difesa respinta dai giudici che hanno riconosciuto fondate le accuse di Lucy Ward contro il Club e contro il suo proprietario Massimo Cellino.
Francesca Mulas