È scattato il presidio permanente davanti all’assessorato regionale del Lavoro a Cagliari da parte dei dipendenti del Parco Geominerario che operano per conto della società Dalcas, che ha pagato a gennaio l’ultimo stipendio (relativo a dicembre) ai suoi 180 lavoratori che fanno parte dei 550 dell’Ati Ifras, il raggruppamento di imprese che lavorano all’interno dei cantieri geominerari della Regione. Tende davanti all’ingresso sino a quando – ha spiegato l’Usb – si avranno risposte concreta da parte delle istituzioni sul pagamento degli arretrati. La Usb ha chiesto un incontro all’assessorato del lavoro, firmatario della convenzione, ma ha incontrato solo i funzionari dell’ufficio di gabinetto dell’assessore. “Non è arrivata nessuna certezza sul pagamento degli stipendi – spiega il sindacato – solo alcune ipotesi che tali rimangono alla luce della mancata conferma scritta di quanto riferito nell’incontro. Ciò a dimostrazione che evidentemente anche in assessorato si nutrono gli stessi dubbi sulla fattibilità di una procedura che non contempli l’intervento diretto della Regione. Il presidio, di ieri, diventa dunque permanente fino a che l’assessore non farà chiarezza intervenendo per costringere le società impegnate a rispettare la convenzione”.
Si estende a macchia d’olio la protesta degli operai che lavorano per il Parco Geominerario, dipendenti della società Dalcas in arretrato con il pagamento degli stipendi. Mentre davanti all’ingresso dell’assessorato regionale del Lavoro a Cagliari è scattato il presidio permanente, a Carbonia due operai sono saliti sulla gru del cantiere del nuraghe mentre sotto altri colleghi hanno occupato lo stesso cantiere. Sul posto ci sono gli agenti del Commissariato e i carabinieri di Carbonia. Quasi contemporaneamente alcuni operai hanno occupato il municipio di Gonnosfanadiga, nel Medio Campidano. Per tutti la protesta è sempre la stessa: il mancato pagamento degli stipendi. Per cercare di sbloccare la situazione per domani vi potrebbe essere anche un incontro in Prefettura con una delegazione composta da operai e sindacati.
Gli operai si sono dati il cambio sul “cestello” della gru. Intorno alle 9 sulla gru sono salite due donne e un uomo, poi alle 10.15 si sono dati il cambio e adesso sul traliccio manifestano due operai mentre altri presidiano il cantiere. Accanto a polizia e carabinieri sul posto è arrivato il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che sta tentando di fissare un incontro in Regione con gli operai in modo da affrontare il problema e mettere fine alla protesta, facendo scendere dalla gru i lavoratori.
La Regione sta seguendo con “estrema attenzione” la vicenda riguardante i lavoratori della ditta. La volontà dell’assessorato del Lavoro è di “risolvere al più presto, nel rispetto dei tempi tecnici necessari, la questione sollevata dai dipendenti dell’impresa che opera nel Parco Geo Minerario”. “In nessun modo – spiega l’assessore Virginia Mura – devono ricadere sui lavoratori le inadempienze delle aziende costituenti l’Ati. Abbiamo ingiunto alla Dalcas e in subordine alla capofila Ifras di provvedere con urgenza al pagamento dei salari alle maestranze. In ogni caso la Regione si impegna perché la situazione sia risolta in tempi strettissimi e vigilerà perché non si verifichino più altri casi simili”.