Non si placano le tensioni attorno al trasferimento dei primi pazienti dal reparto di Chirurgia Endoscopia Interventistica Toracica dell’ospedale oncologico Businco al San Michele-Brotzu, in vista dell’avvio dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del blocco operatorio. Una decisione che ha scatenato proteste da parte di alcuni operatori sanitari e portato all’intervento dei carabinieri del Nas, che nei giorni scorsi hanno effettuato ispezioni nei tre presidi interessati: Brotzu, Businco e Microcitemico.
In una nota diffusa oggi, l’Arnas Brotzu ha fatto sapere di essere “impegnata a valutare le modalità di attuazione del provvedimento d’urgenza adottato dal Tribunale di Cagliari”, rispondendo così anche al clima di forte polemica che continua ad accompagnare il piano di trasferimento.
L’azienda ha inoltre stigmatizzato le azioni di protesta di una parte del personale, sottolineando come queste stiano “determinando un grave pregiudizio alla continuità e alla qualità dell’assistenza erogata ai pazienti”. In particolare, si evidenzia “il serio compromesso all’efficace organizzazione dei turni di guardia”, ritenuti fondamentali per il regolare svolgimento delle attività cliniche e assistenziali. “La loro attuazione – si legge nella nota – risulta purtroppo ostacolata dai ricorrenti e da altri operatori, rendendo difficile il corretto funzionamento del servizio sanitario all’interno del presidio”.
Ieri la denuncia da parte di Usb sanità: due procedure chirurgiche programmate della chirurgia toracica, che avrebbero dovuto essere eseguite nella sala operatoria del S. Michele, sono state rinviate. Gianfranco Angioni ha commentato: “Questo episodio non rappresenta solo un motivo di preoccupazione, ma un chiaro segnale di crisi all’interno dell’Arnas Brotzu. Esprimiamo il nostro profondo dispiacere, soprattutto per i pazienti coinvolti, e ci auspichiamo che venga fatta piena luce sulla situazione e che vengano adottate tutte le misure necessarie qualora si riscontrino responsabilità”. Poi l’appello: “Ribadiamo con forza la necessità di procedere con un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni per tutte le figure sanitarie, tecniche e amministrative. Solo con il personale adeguato l’Arnas Brotzu può reggere questa enorme incombenza sanitaria”. E punta il dito sulla direzione generale, “ormai considerata inadeguata”: “Non ha ritenuto opportuno convocare un incontro allargato in questi momenti critici e di angoscia diffusa, per illustrare il piano organizzativo di riordino chirurgico e cercare di rasserenare gli animi esasperati”.