Lavoratori Igea sul piede di guerra. L’Azienda convoca i sindacati

“Ultimo atto, in ordine di tempo, perpetrato ai danni di tutti i dipendenti di Igea Spa“, sarebbe quello di “aver disatteso la ratifica di parte degli accordi concordati in sede di contrattazione di secondo livello del mese di marzo 2023”. I rappresentanti sindacali dei lavoratori della società in house della Regione, che si occupa delle ex aree minerarie della Sardegna, sono sul piede di guerra.

In una lunga nota firmata dagli Rsu Gianfranco Mereu, Salvatore Corriga, Massimo Fois, Alessandro Cuboni e Angela Vargiu, si chiede il rilancio dell’azienda di Campo Pisano, a Iglesias, e si lancia un appello a Regione e sindaci del territorio “al fine di dare risposte all’estremo disagio dei lavoratori”. E se da una parte emergono forti le preoccupazioni dei dipendenti, dall’altra, l’amministratore unico Michele Caria, ha già fatto partire la convocazione di un tavolo con i sindacati per affrontare punto per punto le questioni più salienti emerse durante l’assemblea dei lavoratori, avvenuta il 22 dicembre scorso.

A cominciare dal “contesto organizzativo arrivato al capolinea, che necessita di azioni non più rimandabili per il rilancio della mission aziendale – scrivono gli Rsu dei lavoratori – fino alle opere indispensabili per le attività di bonifica, preservando la centralità direzionale del territorio”.

Per questo i rappresentanti sindacali chiedono che l’Igea venga messa in condizione di operare nel migliore dei modi: “Si deve rafforzare il ruolo nella messa in sicurezza – ribadiscono nella nota – finalizzata al recupero del patrimonio minerario anche ai fini turistici, creando le condizioni affinché possano concretizzarsi maggiori collaborazioni con le Amministrazioni comunali”.

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