Le quotazioni del pecorino romano, il formaggio che determina il prezzo del latte ovino in Sardegna, sono in caduta: da 9,50 euro al kg del luglio 2015 a 5,30 euro/kg di oggi. Conseguentemente le attuali offerte dell’industria privata di trasformazione per il ritiro della materia prima dai pastori si stanno aggirando sui 50/60 centesimi al litro, rispetto a un euro/litro della campagna 2013-2014, con una decurtazione del reddito degli allevatori pari al 40%. Lo denuncia Copagri in una lettera al presidente della Regione e assessore dell’Agricoltura ad interim, Francesco Pigliaru, sollecitando un intervento della Giunta, diretto qui in Sardegna e a Roma con il ministero.
All’esecutivo regionale viene chiesto che nella Finanziaria 2017, che verrà approvata oggi, vengano adottati alcuni provvedimenti straordinari da discutere con le organizzazioni di categoria. Il presidente di Copagri, Ignazio Cirronis, sollecita invece il ministero affinchè emani un decreto per imporre “agli acquirenti di latte di comunicare mensilmente allo Stato membro i dati sui litri di conferiti”, come accade già per il latte vaccino, e un ulteriore decreto “che consenta di erogare agli allevatori 6 milioni di euro di aiuti per la macellazione di pecore da latte di oltre 4 anni di età”.
Si chiede infine ad Agea, ente pagatore, la pubblicazione di un bando “per consentire alla stessa l’acquisto di pecorino romano e pecorino sardo da destinare agli indigenti e di ricostituire il tavolo di filiera lattiero caseario del comparto”.