Nonostante le rassicurazioni della Regione e lo sblocco di 38 milioni di pagamenti sulla domanda unica, i pastori mantengono la mobilitazione prevista per il 31 ottobre a Cagliari. Una nuova protesta di piazza che nasce dal grido d’allarme delle campagne, lanciato dal Movimento pastori sardi (Mps). Oggi arriva l’appello anche agli altri settori dell’agricoltura ad aderire alla manifestazione. “Siamo stufi di queste dichiarazioni sulle risorse – attacca il leader del Movimento Felice Floris – ieri 38 milioni, tre mesi fa erano 28: sono sempre gli stessi. Basta con queste comunicazioni shock che servono solo a dire al cittadino sardo che si sta facendo qualcosa”.
“Il Parlamento regionale – spiega all’ANSA Floris – in 40 giorni ha licenziato una legge per dare 45 milioni ai pastori e dopo 60 giorni ancora niente. Avevamo chiesto di avere il buono mangimi e di far gestire tutta la partita ai Comuni, invece no, li hanno voluti gestire loro e ora viene richiesto ai pastori in difficoltà di essere in regola con i pagamenti Inps, un controsenso. A questo punto vogliamo che Pigliaru ci dica che queste risorse ci sono ancora”. Altra questione riguarda le fatture sulla produzione del latte da presentare per eventuali contributi. “Se un pastore ha deciso di non conferire il prodotto nella filiera della trasformazione, di differenziare e vendere il formaggio nell’ambito familiare e delle conoscenze, ora viene penalizzato – denuncia il leader del Mps – perché non può documentare il latte che ha prodotto. E’ un altro nonsenso”.