Latte contaminato ad Arborea, la Asl blocca l’uso dei mangimi

La Asl di Oristano ha sospeso l’utilizzo del mangime negli allevamenti bovini sottoposti a controllo dopo il ritrovamento di aflatossina M1 nel latte della 3A di Arborea, scoperto e già distrutto dall’azienda prima che fosse messo in commercio. E’ quanto emerge dalla riunione svoltasi oggi negli uffici dell’assessorato regionale alla Sanità per fare il punto della situazione. La responsabile del servizio di prevenzione dell’assessorato, Daniela Mulas, ha fatto sapere che proseguono “approfondite analisi da parte dei servizi veterinari della Asl”. E ha annunciato che la sospensione dell’utilizzo del mangime ha riportato a valori normali il latte di gran parte degli allevamenti dell’oristanese sottoposti a controllo e blocco. Questa evoluzione è stata valutata “in maniera positiva” dai servizi veterinari.

I controlli eseguiti tra ieri e oggi dai laboratori della cooperativa lattiero-casearia hanno ridotto da 49 a sette il numero degli allevamenti dove è stata ancora riscontrata la presenza della tossina. Lo ha reso noto il direttore della 3A, Francesco Casula, ribadendo che neanche un litro del latte contaminato è stato lavorato e che allo smaltimento hanno provveduto le stesse aziende. Casula ha anche ricordato che i parametri della 3A sono molto più rigidi di quelli previsti dalla normativa e che la scoperta di partite di latte contaminato in Sardegna è un caso eccezionale, mentre lo sarebbe molto di meno nella filiera zootecnica della Penisola, in particolare della Lombardia e del Piemonte. Nel frattempo, proseguono anche gli accertamenti del Servizio di Igiene degli alimenti della Asl 5 di Oristano per individuare la provenienza dell’aflatossina M1.

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