Una settimana di ospedale e tre a casa. “Senza forze. Sempre a letto”. Giuseppe Fasolino, l’assessore regionale alla Programmazione, 48 anni compiuti a luglio, lo racconta ancora con paura. Era lo scorso marzo quando l’esponente della Giunta si è ammalato di Covid, rischiando la vita per via della polmonite bilaterale. “Il trenta per cento dei polmoni compromessi”, fu la diagnosi. Una conseguenza del coronavirus. La più temuta. Da lì il ricovero. “E un caro amico morto, era con me all’ospedale in quei giorni”, ricorda commosso Fasolino.
Assessore, adesso come sta?
Meglio. Ma l’affanno non mi è passato del tutto. Se parlo a lungo, a tratti mi manca il fiato.
Ha ricostruito la sua catena del contagio?
Sì. Ho preso il Covid a Golfo Aranci, il mio paese (è stato sindaco per dieci anni). Lo scorso marzo eravamo zona rossa, proprio a causa dell’elevato numero di contagi. A casa mia ci siamo ammalati tutti, anche mia moglie e i miei figli. Ma per fortuna nessuno di loro in forma grave.
Lei invece è finito all’ospedale.
Sono stato ricoverato al Mater Olbia, l’ospedale Covid della Gallura, e per qualche giorno ho anche tenuto l’ossigeno. Non mi stanco di ripeterlo: vaccinatevi, è davvero l’unica strada per sopravvivere a questo devastante virus.
A marzo, però, i vaccini per gli over 50 come lei non si potevano ancora fare.
E infatti non ero vaccinato. Adesso ho la copertura della malattia. Ma appena i medici mi diranno che non ho più gli anticorpi, mi sottoporrò alla profilassi anti-Covid.
Cosa ricorda dell’ospedale?
La paura di morire. La prima notte è stata tragica. Sentivo solo il mio respiro. Non ho chiuso occhio. Pensavo ai miei figli, alla mia famiglia. Non sapevo se li avrei riabbracciati.
Ha visto morire qualcuno?
Purtroppo sì. Negli stessi giorni in cui ero ricoverato io, un caro amico, il giornalista romano Costanzo Spineo, era al Mater. Le cure in Rianimazione non gli sono bastate. Costanzo è morto.
Lei come si è accorto di avere il Covid?
Prima del Covid, ho avuto la sfortuna di avere la tosse, ma senza che fossi positivo. Quindi su indicazione del medico ho preso il cortisone che, però, mi ha abbassato le difese immunitarie e il virus ha trovato una prateria.
Quali sintomi del Covid ha avuto?
Tutti. Debolezza, spossatezza, tosse e febbre, oltre i 38 gradi e mezzo. Avevo perso anche gusto e olfatto. Solo da luglio risento odori e sapori, per quattro mesi ho vissuto con tre sensi anziché cinque.
Negazionisti ne ha incontrati?
È libertà di ciascuno esprimere le proprie opinioni. Ma negare l’esistenza del Covid è un abominio. Per fortuna non tutti quelli che si ammalano stanno male. Ciò però non autorizza nessuno a dire che il coronavirus è un’invezione. Il Covid non solo colpisce le persone, ma può diventare uan brutta bestia. Fa passare cattivi cinque minuti. I negazionisti dovrebbero evitare di complicare il già difficile momento con una propaganda che fa presa su certi cittadini e non aiuta l’economia.
Qui sta ragionando da assessore.
È un dovere. Il mondo non può permettersi un altro lockdown. Vero che si registrano segnali di ripresa, ma proprio perché stiamo riuscendo a risalire la china in questa pseudo normalità, dobbiamo fare tutti uno sforzo: bisogna vaccinarsi, usare la mascherina ed evitare gli assembramenti. Solo così possiamo farcela. E ce la faremo, perché questa pandemia non è la prima che viene superata. Ce lo insegna la storia e i vaccini sono sempre stati indispensabili e decisivi nella lotta ai virus.
Buona definitiva guarigione, assessore.
Grazie.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)