L’assessore autorizza giorno di caccia: arriva immediata la diffida alla Regione

Il ministero dell’Ambiente ha diffidato ieri sera la Regione Sardegna ad autorizzare la caccia nella giornata di oggi. In una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Ambiente, il direttore generale del Ministero, Carlo Zaghi, scrive: “Si è appreso, a mezzo stampa, che codesto Assessorato ha autorizzato la caccia nel giorno 8 dicembre 2020, nonostante si tratti di una giornata di “silenzio venatorio” ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157″.

Secondo la legge, scrive il Ministero, “nei giorni di martedì e venerdì l’esercizio dell’attività venatoria è in ogni caso sospeso, in quanto trattasi di giornate di “silenzio venatorio””. Di conseguenza, conclude il Ministero dell’Ambiente, “si diffida codesta Regione dall’autorizzare qualsiasi attività che risulti in contrasto con le chiare disposizioni nazionali in materia venatoria, richiamando sin d’ora le precise responsabilità per il danno al patrimonio indisponibile dello Stato”. Ieri l’apertura della caccia era stata annunciata dall’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis. “È opportuno ricordare che la Regione Sardegna ha competenza primaria in materia di caccia, perciò – aveva precisato Lampis – essendo pervenuti numerosi quesiti e richieste di chiarimenti sulla giornata festiva di martedì 8, è bene precisare che l’attività venatoria si svolgerà regolarmente, anche con riferimento al cinghiale, seppure, per mero errore materiale, il Calendario venatorio regionale non riportava la giornata dell’8 dicembre. L’attività si svolgerà nel pieno rispetto della legge regionale, con le limitazioni previste dalla Costituzione e dallo Statuto, oltre a quelle derivanti dalle norme comunitarie”.

Immediata la presa di posizione del Gruppo d’Intervento Giuridico che ha chiesto l’annullamento in via di autotutela della circolare illegittima, informando il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, il Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Comandante del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Sul caso sono poi intervenuti anche i deputati Paola Deiana e Alberto Manca e i consiglieri regionali Desirè Manca, Alessandro Solinas, Michele Ciusa e Roberto Li Gioi del Movimento 5 stelle. “La decisione dell’Assessorato Regionale all’Ambiente crea uno totale stato di confusione nel mondo venatorio. Troviamo vergognoso – affermano gòli esponenti politici – che l’assessore Lampis violi la norma, sapendo che rischia un procedimento alla Corte dei Conti e considerando che in questo modo si portano i cacciatori a violare le leggi, considerato per l’appunto il ‘silenzio venatorio’, che non può essere derogato dalle intenzioni elettorali del nostro assessore”.

Dello stesso avviso la deputata, Mara Lapia, che ha invitato l’assessore a revocare la propria nota. “Ricordo – sottolinea a questo riguardo la parlamentare – che, ai sensi dell’articolo 18 della legge 157/92, il divieto di caccia nelle giornate di martedì e venerdì , ancorché queste ricadano in giornate festive, non è superabile”.

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